mercoledì 3 giugno 2009

Caso Noemi. Il Times: "papi" era il nome in codice usato dalle ospiti di Berlusconi



"Papi", chiamatemi "Papi". Parafrasando Fleming, è il nome in codice che le "papi-girls" (presentatrici televisive, aspiranti attrici e showgirl) avrebbero usato per chiamare il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, al telefono. La rivelazione arriva dal prestigioso Times. Il quotidiano britannico, che con questo articolo dell'inviato a Roma Richard Owen, dimostra di non voler mollare la presa "sull'affaire Noemi", scrive che il nome in codice serviva ad evitare che il premier venisse identificato in caso di intercettazioni telefoniche.

Riporta poi il giornale come ulteriori dettagli sulla vicenda stiano emergendo dalle foto scattate dal fotoreporter sardo, Antonello Zappadu, nel parco di Villa Certosa, e sequestrate dall'autorità giudiziaria su richiesta del premier. Segnala poi il quotidiano come la prossima settimana verrà pubblicato il libro della show girl, Elisa Alloro, in difesa di Berlusconi. Il libro, dal titolo Noi, le ragazze di Silvio, (in inglese incisivamente tradotto Silvio's girls) per i tipi di Aliberti, è una sorta di lunga lettera a Veronica Lario (Choderlos de Laclos docet?, ndr). Il volume sarà in libreria la prossima settimana.

L'articolo del Times arriva dopo gli editoriali dello stesso giornale - e non solo - sul tema. Giornale che nelle pagine interne, a firma di Mary Beard, arriva - in un articolo dal titolo La storia dirà se l'imperatore è nudo - ad una pesante analogia con l'imperatore Tiberio, passato alla storia per le sue intemperanze sessuali (che regnò dal 14 al 37, succedendo ad Augusto, assunto a modello da Mussolini). L'imperatore su cui si scagliarono gli strali di Tacito e Svetonio, secondo la giornalista puo' essere accomunato al primo ministro anche dalla passione per un'isola: non Capri ma la Sardegna. (S.Bio.)

sole 24ore 3 giugno 2009

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