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giovedì 4 giugno 2009

Un sobbalzo nel vuoto: il segreto del disastro nei «recorder» di terra

L'Airbus 330 sarebbe stato in balia di variazioni di quota incredibili e avrebbe subito una forte depressurizzazione

Le ricerche (Reuters)
Le ricerche (Reuters)

MILANO - Nelle «scatole nere» di terra custodite nella base operativa di Air France a Parigi potrebbe essere contenuto il segreto della tragedia o qualche elemento utile alla soluzione del mistero: stando ai dati registrati dall'Acars (il sistema che monitora i parametri inviati automaticamente dagli aerei in volo), l'Airbus 330 sarebbe stato in balia di variazioni di quota incredibili e avrebbe subito una forte depressurizzazione. Oltre ai segnali di avaria all'impianto elettrico, intorno alle 4.15 (ora italiana), il «cervello» del jet avrebbe trasmesso «dati anomali del variometro». Vale a dire: sbalzi di quota fortissimi registrati dall'indicatore della velocità verticale. Ma anche seri problemi all'impianto di pressurizzazione: il sistema che permette di mantenere dentro la cabina dell'aereo, anche a 35.000 piedi e più di quota, un'atmosfera accettabile.

In attesa di recuperare i resti dell'Airbus 330 e le sue scatole nere, questi dati sono al momento i più preziosi. Ma ancora non svelano il mistero. «Può essere successo di tutto a bordo di quel volo», spiega Arturo Radini, ex comandante ed esperto di investigazione aeronautica. «Di sicuro i due indicatori sono compatibili con il fatto che il volo è entrato in un'area di fortissima turbolenza». Primo: «Le variazioni anomale del variometro possono essere state causate da violente variazioni di correnti ascendenti e discendenti, tipiche di quest'area». Secondo: «I problemi di depressurizzazione possono essere stati causati da più fattori: l'avaria al sistema elettrico di cui ha parlato Air France potrebbe aver mandato in tilt anche quello di pressurizzazione; oppure la forte turbolenza potrebbe aver procurato un buco, un cedimento strutturale, la perdita di un portellone, è già successo». Oltre all'ingovernabilità dell'aereo.

Le immagini satellitari relative all'orario della scomparsa indicano che numerosi cumuli nembi torreggianti (le nubi temporalesche) si stavano sviluppando verticalmente fino ad almeno 51.000 piedi di quota ed erano nascosti in un'ampia stratificazione nuvolosa. «Ricostruendo il probabile percorso dell'aereo dall'ultima posizione comunicata in frequenza dall'equipaggio e sovrapponendolo con la situazione meteo, risulta che l'Airbus è stato per parecchio tempo all'interno di un vasto campo di cumuli nembi», afferma Flavio Sordi comandante ed esperto di sicurezza del volo. «Generalmente il sorvolo delle aree temporalesche, mantenendo un'adeguata separazione, non è pericoloso. Ma se si entra nell'area temporalesca attiva i fenomeni sono violentissimi». Chicchi di grandine grandi anche come un pugno, correnti verticali che viaggiano a oltre 200 chilometri l'ora. Ci sono poi le correnti a getto, all'estremità della troposfera, che corrono a più di 100 chilometri l'ora. E un fulmine: potrebbe aver causato un cedimento strutturale? «Assolutamente no — dice Radini —. Ma potrebbe essere una concausa». Anche perché quella della saetta, insieme all'attraversamento di un forte fronte temporalesco, è stata la prima ipotesi avanzata da Air France.

Uno scenario che, sottolineano gli esperti, potrebbe essere stato elaborato sulla base dei dati contenuti proprio nelle «scatole nere» di terra. «Il sistema Acars potrebbe aver registrato dati anomali del variometro e problemi di depressurizzazione, certo, ma questo non ci dice quale sia stata la causa che ha dato origine alla tragedia», afferma Jocelyn Smykowski, presidente del sindacato nazionale dei piloti di linea francesi (Snpl). «La turbolenza, l'avaria elettrica, tutto è possibile e la risposta ci può arrivare solo dalle scatole nere». I resti del volo sono stati avvistati anche a 60 chilometri di distanza. Un dato che per alcuni avvalora l'ipotesi dell'esplosione: «Tra le tante questa è la meno probabile — dice Smykowski — i resti possono essere stati trasportati dalle correnti marine». Un cedimento strutturale ad alta quota, poi, potrebbe aver causato la dispersione dei pezzi. «Qualunque si riveleranno le cause, un aereo non cade mai per una causa sola, i dati forniti dall'Acars sono in questo momento fondamentali. Anche perché potrebbero essere gli unici nel caso in cui le scatole nere non venissero recuperate», afferma Davide Romano, avvocato ed esperto di incidenti aerei. «Ecco perché devono essere subito acquisiti a tutti i livelli, anche dalle famiglie dei passeggeri che devono al più presto nominare un rappresentante legale che li rappresenti». Il rischio, aggiunge, «è che le inchieste si concludano sempre con il riconoscimento dell'errore umano e le concause tecniche rimangano occulte».

Alessandra Mangiarotti
Corriere della Sera 03 giugno 2009

mercoledì 3 giugno 2009

Voli di Stato, Berlusconi indagato

Le fotografie delle polemiche all'aeroporto di Olbia

(Una ballerina di flamenco atterrata a Olbia)
Il procuratore ha esaminato le foto degli ospiti del premier arrivati in Sardegna

La procura di Roma ha iscritto il premier nel registro degli indagati per abuso d'ufficio



ROMA - Il nome del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sui voli di Stato. Si tratta, sottolineano fonti giudiziarie, di un atto dovuto al quale, rilevano, potrebbe seguire una rapida archiviazione. L'inchiesta è stata avviata dopo la denuncia presentata dal Codacons sul trasferimento in Sardegna di ospiti del premier su velivoli dell'Aeronautica militare. L'ipotesi di reato è quella di abuso d'ufficio. Gli atti saranno trasmessi al Tribunale dei Ministri nei prossimi giorni. Fonti giudiziarie fanno peraltro rilevare che, come già detto, da un primo esame dell'esposto, si potrebbe profilare una rapida archiviazione dell'indagine. L'inchiesta, in definitiva, potrebbe seguire lo stesso percorso di quelle che, per fatti analoghi, hanno riguardato in passato gli ex ministri Francesco Rutelli e Clemente Mastella.

INDAGINE - La procura indagava già da qualche giorno sull'ipotesi di abuso d'ufficio per l'utilizzo di velivoli dell'Aeronautica militare su cui avrebbero viaggiato ospiti del presidente del Consiglio - tra i quali il cantante Mariano Apicella e una ballerina di flamenco - invitati a una festa, il 24 maggio 2008, organizzata a Villa Certosa in Sardegna. La trasmissione del fascicolo al Tribunale dei Ministri, competente nella valutazione degli atti e a cui sarà demandata la fase istruttoria dell'indagine, comporta obbligatoriamente l'iscrizione sul registro degli indagati.

ESPOSTO DEL CODACONS - L'inchiesta sui voli di Stato è nata da un esposto del Codacons contenente l'appello fatto al Consiglio di Stato contro il provvedimento con il quale il Tar ha negato la sospensione della direttiva del governo Berlusconi sull'ampliamento dell'utilizzo dei voli di Stato anche a persone che accompagnino cariche istituzionali.

LE FOTO VISIONATE DAL PROCURATORE - Il procuratore di Roma ha visionato diverse foto scattate all'aeroporto in Sardegna, in occasione dell'arrivo di ospiti del premier, prima di decidere. Tra le foto prese in visione ci sono quelle sequestrate sabato scorso al fotografo Antonello Zappadu su ordine della stessa procura di Roma perché ritenute una violazione della privacy.

«SONO TRANQUILLO» - Ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, Silvio Berlusconi aveva detto in precedenza di non essere a conoscenza della possibile apertura di un fascicolo. «Sono nella tranquillità più assoluta. È stata seguita la regolamentazione» aveva anche spiegato il premier a riguardo, definendo altresì «meschino un attacco del genere».


03 giugno 2009



Caso Noemi. Il Times: "papi" era il nome in codice usato dalle ospiti di Berlusconi



"Papi", chiamatemi "Papi". Parafrasando Fleming, è il nome in codice che le "papi-girls" (presentatrici televisive, aspiranti attrici e showgirl) avrebbero usato per chiamare il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, al telefono. La rivelazione arriva dal prestigioso Times. Il quotidiano britannico, che con questo articolo dell'inviato a Roma Richard Owen, dimostra di non voler mollare la presa "sull'affaire Noemi", scrive che il nome in codice serviva ad evitare che il premier venisse identificato in caso di intercettazioni telefoniche.

Riporta poi il giornale come ulteriori dettagli sulla vicenda stiano emergendo dalle foto scattate dal fotoreporter sardo, Antonello Zappadu, nel parco di Villa Certosa, e sequestrate dall'autorità giudiziaria su richiesta del premier. Segnala poi il quotidiano come la prossima settimana verrà pubblicato il libro della show girl, Elisa Alloro, in difesa di Berlusconi. Il libro, dal titolo Noi, le ragazze di Silvio, (in inglese incisivamente tradotto Silvio's girls) per i tipi di Aliberti, è una sorta di lunga lettera a Veronica Lario (Choderlos de Laclos docet?, ndr). Il volume sarà in libreria la prossima settimana.

L'articolo del Times arriva dopo gli editoriali dello stesso giornale - e non solo - sul tema. Giornale che nelle pagine interne, a firma di Mary Beard, arriva - in un articolo dal titolo La storia dirà se l'imperatore è nudo - ad una pesante analogia con l'imperatore Tiberio, passato alla storia per le sue intemperanze sessuali (che regnò dal 14 al 37, succedendo ad Augusto, assunto a modello da Mussolini). L'imperatore su cui si scagliarono gli strali di Tacito e Svetonio, secondo la giornalista puo' essere accomunato al primo ministro anche dalla passione per un'isola: non Capri ma la Sardegna. (S.Bio.)

sole 24ore 3 giugno 2009

VIAGGI

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