mercoledì 2 novembre 2011

LA PROCURA MILITARE INDAGA SU PAROLISI PER MOLESTIE SESSUALI



EX ALLIEVA: "ARRABBIATA PER IMMAGINE DATA DEL RAV PICENO"
OMICIDIO REA: MOLESTIE SESSUALI




TERAMO - La Procura militare di Roma sta indagando su Salvatore Parolisi, il caporalmaggiore dell'Esercito in carcere perchè accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea, per molestie sessuali ai danni di ex allieve per fatti avvenuti alcuni anni fa.


L'indiscrezione è riportata questa mattina dal quotidiano Il Messaggero che spiega come le denunce siano due e siano indirizzate anche ad altri colleghi militari di Parolisi.


Il sottocapo di Stato maggiore, generale Domenico Rossi ha dichiarato: "Gli episodi di ingiurie, minacce e molestie sessuali al 235° Reggimento di Ascoli Piceno non sono emersi per effetto del caso Parolisi, ma sono stati da noi riscontrati prima, nell'ambito dell'attività di prevenzione interna e già denunciati all'autorità militare e a quella giudiziaria".


Nel quotidiano emerge come siano diverse le allieve ascoltate negli ultimi mesi dalla Procura militare come persone informate dei fatti.






Sul quotidiano, inoltre, vengono riportate indiscrezioni trapelate dalla Procura militare: "Stiamo riscontrando degli elementi interessanti che stanno facendo emergere un modo comportamentale diverso da quelo che è la vita militare".


Intanto proseguono le indagini della Procura teramana e dei Ris per fare chiarezza su alcuni aspetti ancora poco chiari legati all'omicidio della giovane mamma di Somma Vesuviana (Napoli): accertamenti scientifici che riguardano sia gli abiti consegnati da Parolisi sia la borsa della donna in quanto quella nelle mani degli inquirenti non sarebbe quella che la donna utilizzò il 18 aprile scorso, giorno dell'omicidio, e che è stata ripresa dalle telecamere a circuito chiuso di un supermercato.


GENERALE VALOTTO: "SE PAROLISI E' COLPEVOLE PAGHERA'''


"Noi gli addestratori li selezioniamo molto bene. Per quello che è il caso specifico direi che dobbiamo aspettare quello che dice l'autorità giudiziaria. Se poi Parolisi sarà giudicato colpevole, pagherà, come è giusto che sia. Se non sarà giudicato colpevole l'Esercito è sempre la sua famiglia".


Così il capo di Stato maggiore dell'Esercito Giuseppe Valotto parlando con i giornalisti a margine del giuramento solenne delle soldatesse ad Ascoli. Nel suo discorso ufficiale alla cerimonia, il gen. Valotto non ha mai citato esplicitamente il caso di Melania Rea, né ha fatto il nome del caporalmaggiore Salvatore Parolisi, in carcere per l'omicidio di sua moglie e che al 235° reggimento Piceno fino allo scorso aprile addestrava le soldatesse, fra cui l'amante Ludovica Perrone. I riferimenti, però sono stati tutti chiarissimi.


"Nel 2010 - ha poi tenuto a precisare Valotto - in tutto l'esercito italiano abbiamo registrato un caso di mobbing, un solo caso di denuncia per molestie sessuali (il responsabile è stato perseguito) e nessun caso di nonnismo, che per noi rappresenta un risultato strepitoso. Ad Ascoli, un solo caso, che risaliva al 2004".


Sui rapporti fra istruttori e soldatesse Valotto ha aggiunto: "È tutto codificato, ci sono regole chiarissime, non è politichese ma abbiamo anche la forza di riuscire a cambiare qualora si dimostrasse che la regola che abbiamo imposto o non é applicabile o ha bisogno di miglioramenti".


Ma se un istruttore e una soldatessa si innamorano? Gli hanno domandato i giornalisti. "Vogliamo andare contro natura? - ha replicato, con una battuta - Spero solo che facciano molti figli e che vengano al 235° reggimento, visto che spero aumenti presto la percentuale di donne nell'esercito italiano attualmente attestata al 7 per cento".


"Basta che venga comunicato al comandante che ha l'obbligo di disciplinare questa come qualsiasi altra relazione affettiva, dopo di che la relazione può esistere tranquillamente, organizzando il lavoro di conseguenza", è stata la risposta 'tecnica' del comandante del 235° Rav col. Michele Vicari.


EX ALLIEVA: "ARRABBIATA PER IMMAGINE DATA DEL RAV"


"Sono arrabbiata per l'immagine che è stata data di questo reggimento. Si tende a generalizzare".


Lo ha detto il tenente Carola Brucolini, effettiva 28° gruppo squadroni Tucano a Viterbo, primo pilota militare di aerei dell'aviazione dell'esercito, ex allieva del Rav Piceno.


"Nel 2001 qui ad Ascoli - ricorda - ho trovato persone professionali che mi hanno fatto crescere e che mi hanno invogliato ad andare avanti nella vita militare. Devo tanto agli istruttori. Era il primo corso in assoluto ed erano tutti maschi. Mai problemi con loro, solo efficienza e professionalità".


"È una tristezza sentire e vedere le testimonianze di questi giorni, non ci si rende conto che dietro ogni giuramento, che dietro ogni ragazza c'è un'esperienza di vita privata, ci sono fortissimi sacrifici che poi vengono sminuiti da voci e dicerie. Queste ragazze non meritano tutto questo", ha aggiunto il tenente Pamela Elena Sabato, tornata dopo 10 anni al 235° Piceno dove è stata addestrata nel 2001.


Ora è al 7° reggimento Vega di Rimini come pilota di elicotteri A 129 Mangusta: la prima pilota di elicottero da combattimento in Italia.




28 Ottobre 2011 - 08:38 - http://www.abruzzoweb.it/contenuti/omicidio-rea-molestie-sessuali-la-procura-militare-indaga-parolisi/39071-4/

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