lunedì 6 dicembre 2010

Yara, pm: niente carcere per l'operaio marocchino.Intercettazione mal tradotta

Mal tradotta intercettazione telefonica
Al termine dell'udienza di convalida del fermo del marocchino Mohamed Fikri indagato per la scomparsa di Yara Gambirasio, il pm Letizia Ruggeri non ha chiesto la custodia cautelare in carcere in quanto, con il passare delle ore, non vi sarebbero più indizi di gravità tale da richiedere la custodia cautelare. Il pm ha comunque chiesto la convalida del fermo. A far cambiare idea al magistrato una nuova traduzione dell'intercettazione telefonica.




Si profila, pertanto, la scarcerazione del marocchino nelle prossime ore. Il gip di Bergamo, Vincenza Maccora, si era riservato di decidere nelle prossime ore sulla convalida del fermo di Fikri. Il pm avrebbe comunque difeso l'opportunità di fermare il giovane asserendo che c'era una situazione indiziaria tale da richiedere 48 ore per valutare l'esistenza di indizi a carico di Fikri.


Mal tradotta l'intercettazione telefonica
A determinare la scelta del pm di non chiedere la custodia in carcere del marocchino, a quanto si è saputo, vi sarebbe stata anche una nuova traduzione della frase, in arabo, intercettata dagli investigatori, che inizialmente suonava come: "Allah mi perdoni, non l'ho uccisa io". Alla luce della nuova traduzione la frase sarebbe invece stata una sorta di imprecazione slegata dal caso della ragazza scomparsa. Pare che nella telefonata Fikri avesse imprecato perché la persona che stava chiamando non era raggiungibile.




I legali del marocchino: "Nessuna prova"
La difesa di Mohamed Fikri ha chiesto la scarcerazione del suo assistito al termine dell'udienza di convalida del fermo. "Abbiamo chiesto la scarcerazione per mancanza di gravi indizi di colpevolezza - ha detto l'avvocato Giovanni Fedeli, che con la collega Roberta Barbieri assiste il marocchino fermato per la scomparsa di Yara Gambirasio -. Hanno l'intercettazione e alcuni elementi ancora più deboli".


Le ricerche del cadavere
Il corpo di Yara continua a non trovarsi. Nelle ultime ore prima del tramonto numerose squadre di vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile e unità cinofile hanno perlustrato i boschi e i campi di granoturco che si stendono nella zona dietro il campo sportivo di Ambivere. I vigili del fuoco hanno anche prosciugato un pozzo nei pressi di un cascinale e continuano a dragare una cava di Palazzago in cui aveva lavorato in passato il fermato.


Ultimo aggiornamento ore 19:13 http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo497598.shtml

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