Il vescovo: «Sono contento di avergli dato i voti» Sfilano i testimoni in favore di don Ruggero Il parroco accusato di pedofilia difeso anche da persone amiche dei presunti molestati
di GIUIJO DE SAN IS «Don Ruggero Conti è un padre di cui fidarmi e un amico con cui confidarmi. Mi manca».
Ieri i suoi ragazzi hanno descritto così il parroco di Selva Candida, accusato di aver violentato sette minorenni tra il 1998 e il 2008. Ventisette testimoni della difesa hanno sfilato per otto ore davanti ai giudici della sesta sezione collegiale. Tutti pronti a mettere le mani sul fuoco sulla integrità morale del sacerdote, Imito in carcere nel 2008 dopo le denuncie delle sette presunte vittime di abusi sessuali. Violenze che, secondo il pubblico ministero Francesco Scavo, il parroco avrebbe compiuto mentre guidava la chiesa della Natività di Maria Santissima.
Ieri Don Ruggero ha ricevuto una difesa a oltranza anche da chi ha lavorato al suo fianco per anni. A partire da don Giorgio Montecca, vice Parroco di Selva Candida tra i12003 ed il 2008, per passare a monsignor Diego Bona, il vescovo che assegnò i voti a don Ruggero. Gli uomini che hanno visto don Ruggero vivere al fianco dei giovani parrocchiani hanno garantito, dal loro punto di vista, l'assoluta limpidezza della condotta del sacerdote. E un sostengo importante è stato garantito a don Conti pure da diversi testimoni residenti a Legnano dove agli inizi degli anni ottanta parti l'avventura religiosa dell'imputato. Tutti hanno raccontato ai giudici il "loro" sacerdote mostrando una fiducia incrollabile verso l'ex parroco di Selva Candida.
L'udienza è iniziata segnando un punto importante a favore di don Ruggero. Il consulente informatico della difesa ha attestato l'assenza di collegamenti a siti pornografici dal computer del sacerdote. Poi sul banco dei testimoni sono saliti i ragazzi che hanno ricordato le serata trascorse insieme a don Ruggero nella sua casa o in campeggio. Tutti hanno sottolineato la tranquillità che avevano dormendo nella stessa camera del parroco oppure dividendo con il sacerdote la tenda dell'accampamento. La fidanzata di un presuntoe molestato ha detto: «Siamo stati insieme un anno e mezzo. Ma il mio ragazzo non si è mai lamentato del comportamento di don Ruggero», ha detto ai giudici la giovane. E' stata poi la volta di un amico di uno dei presunti abusati a gettare dubbi sulla credibilità di una supposta vittima. «Il nostro amico era noto nell'ambiente per avere problemi di cleptomania. E il giorno che don Ruggero èstato arrestato mi disse di non credere alle accuse contro il sacerdote». Don Mantecca, vice parroco di Selva Candida tra il 2003 ed il 2008, ha dichiarato:
LA FIDANZATA DI UNA VITITMA
• «Il mio ragazzo non mi raccontò mai di aver subito degli abusi sessuali» «Sono sicuro dell'innocenza della sua innocenza. Se avessi avuto dei dubbi non avrei esitato a denunciarlo. Le dicerie che giravano intorno a don Ruggero erano prive di riscontri e quindi non ne ho informato i miei superiori». L'ultima parola è toccata al monsignor Diego Bona il vescovo che assegno i voti a don Ruggero. «Per come l'ho visto lavorare affianco ai ragazzi sono contento della mia scelta".
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--I IL PROCESSO IPedofilia,due preti e una suora difendono don Ruggero Conti di GIULIO DE SANMS Le parole sembrano arrivare dal cuore di chi ha vissuto ogni giorno al suo fianco per dieci anni. «Grazie a don Ruggero Conti abbiamo trascorso un periodo indimenticabile. Mai un'ombra ha sfiorato la reputazione del nostro parroco in quegli anni. Poi nel 2005 è arrivato don Claudio Bricchetto. E in quel momento si sono materializzate le chiacchiere contro don Ruggero sulla pedofilia».
E' la testimonianza di suor Maria, nel corso del processo nei confronti di don Conti, accusato di aver violentato sette minorenni tra il '97 ed il 2008, quando era il parroco di Selva Candida.
Ieri davanti ai giudici della sesta sezione penale due suore e un prelato hanno raccontato la loro esperienza con don Ruggero. E hanno difeso il sacerdote senza dubbi o incertezze. «Don Ruggero ha lavorato sempre per il bene della chiesa della Natività», hanno ricordato i testimoni. Che poi hanno puntato il dito contro l'accusatore del sacerdote, don Claudio Bricchetto. «Una volta mi ha detto che voleva una parrocchia tutta sua», ha ricordato suor Maria. La donna ha poi' sottolineato chele storie di pedofiLE TESTIMONIANZE IN AULA «Sono soltanto insinuazioni messe in giro dal vice paro o» lia non erano mai circolate fino all'arrivo del vice parroco. «E' stato lui a insinuare che don Ruggero fosse un pedofilo. Voleva il suo posto. Al contrario, posso testimoniare che molti giovani fedeli si sono lamentati del comportamento di don Bricchetto. Uscivano sconvolti dalla domande sul sesso che il vice parroco faceva nel confessionale», ha rivelato la suora. Ancora più determinato è stato don Roberto Leoni, segretario di mónsignor Gi- no Reali, al quale faceva capo don Ruggero. «Don Bricchetto è arrivato a minacciarci con un avvocato. Disse a monsignor Reali che, se non gli avessimo dato retta, sarebbe stata la nostra fine». Anche don Roberto ha riferito di comportamenti molto discutibili del sacerdote nel periodo trascorso in seminario. «Non posso scendere in dettagli» ha sottolineato. Gli accusatori di don Ruggero non sono mai sembrati attendibili a monsignor Reali».
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