domenica 27 settembre 2009

GIALLO DI GARLASCO: 4 TELEFONATE SOTTO LA LENTE DEI PERITI

VIGEVANO (PAVIA) (ANSA)- Quattro telefonate. Tre concentrate intorno a mezzogiorno e una registrata alle 9 e 18 minuti del 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi venne uccisa nella sua villetta di via Pascoli a Garlasco (Pavia). Ecco le chiamate su cui si stanno concentrando i nuovi approfondimenti tecnico-informatici del caso Garlasco. Ad effettuare e a ricevere quelle telefonate fu una ragazza molto vicina alla cerchia delle amicizie di Alberto Stasi, il fidanzato a processo per il delitto. Lei, sentita come persona informata sui fatti dai carabinieri.

La sua fu una testimonianza in mezzo a molte altre: "Mi sono svegliata alle 7, ho fatto colazione alle 7,30 e fino alle 13 ho lavorato alla mia tesi di laurea", fece scrivere a verbale. Ora quel verbale è diventato però oggetto di accertamenti da parte dei super periti informatici incaricati dal gup di Vigevano, Stefano Vitelli, di eseguire nuovi supplementi d'indagine. Perché, nonostante la ragazza abbia dichiarato di non essersi mai mossa di casa (molto vicina a quella dell'omicidio), la mattina di quel 13 agosto il suo cellulare agganciò due celle diverse, come risulterebbe dai tabulati telefonici. Se le tre chiamate di mezzogiorno agganciarono una centralina di Garlasco, infatti, la prima delle quattro, quella delle 9,18, si 'attacco'' alla seconda cella. Ora, delle due l'una: o esiste una spiegazione tecnica al cambio di cella oppure la ragazza non avrebbe detto la verità. A questo interrogativo stanno cercando di rispondere i periti del giudice che, entro il 7 ottobre, dovranno consegnare la loro perizia informatica sul caso di Garlasco. Secondo molti esperti del settore, comunque, non è inusuale che, in un Comune piccolo e ricco di edifici bassi (come nel caso di Garlasco), un telefonino si possa agganciare a due celle diverse. Un'eventualità che si registra più spesso quando il chiamante si trova a cavallo di due celle. L'amica di Alberto Stasi non sarebbe l'unica persona finita al centro dei controlli informatici. Altri testimoni, infatti, sono stati oggetto di accertamenti sui propri telefonini per incrociare i dati di chiamate e sms.

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