mercoledì 24 giugno 2009

Meredith, un testimone: "Nessun urlo dalla casa la notte dell'omicidio"

Amanda Knox e Raffaele Sollecito in aula (Ansa)
Amanda Knox e Raffaele Sollecito in aula (Ansa)

Cronaca

23 giugno 2009. Nell'udienza è stato fornito un dato di fatto inoppugnabile, dalle 22.30 alle 23.30 del primo novembre del 2007 non è successo assolutamente nulla di particolare in via della Pergola": a dirlo è stato al termine dell'udienza l'avvocato Luca Maori, uno dei difensori di Raffaele Sollecito. "Nulla di strano - ha sottolineato il legale - è stato visto o sentito. Altra cosa importante è che è sia stato chiarito come la casa dove viveva Raffaele aveva dei grossi problemi allo scarico della cucina, tanto che sono andati due idraulici a sistemare il guasto". Sulla stessa linea l'avvocato Carlo Dalla Vedova, uno dei difensori di Amanda Knox. "Testimoni positivi - ha sottolineato il legale - i quali hanno confermato che quella sera dalle 22.30 per almeno un'ora un'ora e mezza li davanti non è passato nessuno. Non hanno visto Amanda Knox. Quindi, tre testimoni a nostro favore".
Legale Kercher: testi non chiariscono - Hanno "confermato ancora una volta che dopo le 23.15 del primo novembre del 2007 nessuno era più vicino alla casa di via della Pergola e quindi non si può sapere cosa è avvenuto all'interno dell'abitazione" i testimoni, secondo l'avvocato Serena Perna che rappresenta i familiari della studentessa inglese. Per il legale gli occupanti dell'auto fermata da un guasto appena uscita dal parcheggio antistante il casolare del delitto hanno confermato che la vettura si era rotta intorno alle 22.30 e quindi erano rimasti lì per 30-40 minuti. "Quello che è successo dopo - ha proseguito la Perna - non siamo in grado di dirlo. Questo è compatibile con l'evolversi della situazione, come rappresentato anche da un altro dei testimoni che, tra l'altro, ha parlato - ha concluso l'avvocato Perna - della presenza dei ragazzi nella piazzetta in quell'orario".
Il testimone: "Nessun urlo la notte dell'omicidio" - La notte in cui Meredith Kercher venne uccisa, un turista rimasto in panne con la sua auto nei pressi della casa del delitto tra le 22.30 e le 23 non notò alcunché di strano e non sentì urlare. La vettura di Pasqualino Coletta venne fermata da un guasto appena uscita dal parcheggio di Sant'Antonio e fu poi portata via da un carro attrezzi. Rispondendo a una domanda dell'avvocato Luca Maori, uno dei difensori di Sollecito, l'uomo ha spiegato che la sua attenzione "non venne attirata da alcunché di particolare". Poi al pm Giuliano Mignini ha detto di non avere sentito rumore "di vetri infranti".
La testimonianza del vicino di casa di Metz - Ha testimoniato Marco Marzan, uno degli studenti che vivevano nella casa sottostante a quella del delitto, il quale ha sostenuto di "non avere mai saputo di frizioni" tra la Kercher e le sue coinquiline, tra cui la stessa Knox. Ha inoltre parlato delle due volte in cui Rudy Guede, già condannato per il delitto, si era recato in casa loro, addormentandosi anche sul water.
Sentita anche la proprietaria di casa - Davanti alla Corte è comparsa anche Sara Boccali, la proprietaria dell'appartamento dove Sollecito aveva vissuto fino al giorno dell'arresto. Ai giudici ha spiegato di non avere mai avuto problemi con il giovane.
tiscali notizie 23 giugno 2009

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