IMOLA - Non c'è la faceva più a vedere dalla madre esser picchiata e maltrattata dal padrino nove anni più giovane di lui, che lei, 40 anni, aveva sposato. L'ennesimo episodio di violenza si è trasformato in tragedia. Insofferente agli insulti di quell'uomo che poco sopportava, ha preso per mano un machete che aveva in casa e lo ha colpito a morte al capo. L'omicida è Nicolas Fini, 19 anni. La vittima è Emiljan Kece, un albanese di 27 anni che faceva il muratore.
L'episodio si è consumato a Imola poco dopo le 3 in una palazzina di via I Maggio, al civico 29. La vittima era indagata per maltrattamenti in famiglia oltre che per guida in stato d'ebbrezza. Sembra che l'albanese tutte le volte che tornava a casa ubriaco perdesse il controllo delle sue azioni, minacciando e maltrattando la donna che aveva sposato qualche anno fa.
E probabilmente il clima di paura che serpeggiava tra le quattro mura di quell'abitazione di via I Maggio ha spinto il 19enne ad armarsi di un machete. Nella nottata tra domenica e lunedì l'ennesima lite. La discussione tra i tre è iniziata in strada per poi proseguire in casa. La situazione è precipitata ed il giovane ha ritenuto opportuno chiedere l'intervento del ‘112'.
Sul posto sono intervenuta una pattuglia con due militari per un normale intervento di lite in famiglia. Gli uomini dell'Arma hanno fatto uscire di casa il 27enne completamente fuori di sé. Poi ha cominciato a rivolgersi in malo modo al 19enne. Il quale, accecato dalla rabbia, si è armato di machete ed è uscito sfogando tutto il suo rancore con tre colpi al capo del rivale. I militari, girati di spalle, non si sono accorti di nulla.
Qui hanno estratto la pistola e sparato un colpo in aria. Il giovane si è bloccato. Mentre l'albanese è stato trasportato in condizioni disperate all'ospedale ‘Maggiore' di Bologna, dove è deceduto alcune ore più tardi. Il 19enne, accusato di omicidio volontario, dopo esser stato interrogato in caserma, è stato rinchiuso alla ‘Dozza' di Bologna.
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