Un solo aggressore con un solo coltello uccise Meredith Kercher per il consulente medico-legale della difesa di Raffaele Sollecito. "Rudy Guede", il nome fatto a fine giornata dell'avvocato Luca Maori, uno dei difensori del giovane
E per dimostrare questa tesi due collaboratrici dei legali hanno anche simulato la possibile dinamica del delitto, ritenuto a sfondo sessuale, davanti alla Corte d'assise di Perugia che processa Sollecito e Amanda Knox. Una ricostruzione che però non ha convinto nè i pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi, secondo i quali i responsabili dell'omicidio sono tre, nè il legale della famiglia Kercher Francesco Maresca, che rilevato come continuino ad aumentare "contraddizioni e tentennamenti" della linea difensiva di Sollecito. "Per salvarsi sparano su Rudy, nonostante le evidenze dicano si sia trattato di un omicidio plurisoggettivo" il commento degli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, i difensori dell'ivoriano già condannato a 30 anni di reclusione con il rito abbreviato ma che continua a dirsi innocente. Per dimostrare l'estraneità di Sollecito al delitto, il medico-legale Francesco Introna, consulente della difesa del giovane, ha deposto per quasi sei ore. Esaminando gli atti dell'inchiesta, ha ritenuto che "tutto è compatibile con un solo aggressore e un solo coltello" (e secondo l'esperto le lesioni riscontrate a una mano di Guede sono compatibili con l'avere afferrato un manico di un'arma bianca). Che non è - secondo la sua versione - con quello da cucina sequestrato in casa di Raffale. Secondo Introna le ferite sul collo di Mez sono state infatti provocate da una lama di circa otto centimetri, mentre quella su cui sono state isolate tracce del Dna della vittima e della Knox era di poco più di 17 centimetri. Se fosse stato utilizzato il coltello indicato dall'accusa avrebbe trapassato il collo della Kercher ha ritenuto il consulente che allo scopo di provarlo ha ripetuto la possibile manovra utilizzandone uno analogo e una testa in polistirolo. Per il medico-legale le lesioni riscontrate sul corpo di Meredith non sono da afferramento ma legate a una caduta su dei vetri. Nella camera di via della Pergola teatro del delitto non c' era spazio per quattro persone, ha aggiunto contestando i rilievi della scientifica in particolare per le misurazioni di un armadio e di una mensola. Rispondendo ai pm, Introna ha comunque spiegato di non avere visionato di persona il locale o esaminato il cadavere per valutarne il peso (uno degli elementi utilizzati per collocare l'aggressione tra le 23.30 e le 22 del primo novembre del 2007, invece che intorno alle 23 come ha ritenuto il consulente della procura).
L'UNIONE SARDA
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