mi facevo accompagnare per fare bella figura e mettermi in evidenza»
L'imprenditore pugliese ribatte alle dichiarazioni delle testimoni: «Rimborsavo spese di viaggio e soggiorno»
MILANO - «Non ho mai corrisposto soldi a chi mi accompagnava se non per rifondere le spese di viaggio e di soggiorno». Gianpaolo Tarantini, l'imprenditore pugliese tirato in ballo dalle ragazze che hanno raccontato di aver partecipato alle feste di Silvio Berlusconi, nega di averle pagate, come invece sostenuto sia da Patrizia D'Addario che da Barbara M. «Avendo ricevuto inviti da parte del presidente Silvio Berlusconi ho ritenuto di farmi accompagnare da alcune mie amiche per fare bella figura e mettermi in evidenza» spiega Tarantini, riferendosi alle feste a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa citate dalle testimoni nell'ambito dell'inchiesta avviata dalla Procura di Bari. Gianpaolo Tarantini
SCUSE A BERLUSCONI - «Non c'è nessuna verità nelle ricostruzioni dei fatti accreditate da certi giornali - prosegue l'imprenditore - con il palese ed esclusivo intento di denigrare il presidente del Consiglio al quale voglio chiedere pubblicamente scusa per averlo involontariamente danneggiato».
Corriere della Sera 20 giugno 2009
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