mercoledì 24 giugno 2009

Umberto I,Montaguti: "Contro di me poteri forti e massoneria"

di Paolo G.Brera
La battaglia del Policlinico è alla resa dei conti: «Ho taciuto per quattro anni - prepara le polveri il direttore generale, Ubaldo Montaguti - ma non ce la faccio più a stare zitto. Nel Policlinico c´è la massoneria. È presente ed è forte. Parliamo di poteri forti, una struttura trasversale interna al Policlinico».

Eccolo, secondo il direttore generale del più grande ospedale europeo, il nido di serpi che paralizza l´Umberto I: «Qualcuno ci sta dicendo che non possiamo muovere un mattone senza chiedere il permesso a qualcun altro. Io non ce l´ho con la massoneria: il mio maestro, Mario Zanetti, era massone. Ma registro che Antonio Sili Scavalli (il segretario regionale del sindacato dei medici universitari Fials, ndr) è massone e va oltre ogni legittimo confronto. Si nasconde dietro una sigla sindacale ma va avanti a colpi di diffide, non usando contrattazione e mediazione. Ho pacchi di sue diffide, e non è solo: quando è esploso un tubo nel tunnel lo ha saputo prima di noi. Sono stanco, fa parte di un gruppo organizzato e potente».

«Io massone? No comment - replica Sili Scavalli - ma il problema non è la massoneria: sono gli atti. Hanno previsto di spendere 13 milioni per due chilometri di gallerie che dovranno in parte abbattere, perché passano sotto tre padiglioni (il 4°, il 5° e il 6°) che demoliranno e ricostruiranno. Ma come si fa? Ho mandato a Montaguti, Battaglia e Nieri una serie di diffide chiedendo prima la revoca della gara, inesatta e incompleta; poi di non aggiudicarla, visto che non erano state seguite le procedure di legge. Non ho mai avuto risposte. Perché Montaguti non mi querela, se pensa che siano attacchi gratuiti?».

Intanto il Pdl impallina il dg con raffiche di richieste di dimissioni, e invoca il presidente della Regione, Piero Marrazzo, per revocargli l´incarico. Per uscire dalle secche, Marrazzo propone un tavolo con governo e università: «Do la mia disponibilità a collaborare», garantisce. «Questa vicenda sarà gestita nel clima di totale collaborazione», assicura il viceministro Ferruccio Fazio.

E il rettore Luigi Frati, avverte: «Per il Policlinico sono stati stanziati i soldi da 8 o 9 anni, e non sono stati utilizzati: bisogna voltare pagina e includere la ristrutturazione nelle "Grandi opere", con la nomina di un commissario. Voglio vedere i malati in camere a due letti con bagni. Mi sono proprio stufato, chiaro? Anche di chi fa la vittima: il Policlinico fu sequestrato a fine anni ‘90 per rifare l´antincendio, e ora leggo che Montaguti dice che per l´antincendio servono 170 milioni: ma con quei soldi si rifà per tutta Roma! Bisogna lavorare di più, e chiacchierare meno».

«Pronto a fare le valigie, se Frati me lo chiede», replica Montaguti. E subito contrattacca: «Tra i mille medici dell´ospedale ce ne sono 300 che non dovrebbero stare neppure al nosocomio di Rocca Priora: non fanno ricerca, non fanno didattica e neppure assistenza. Dovrebbero trarre da soli le conclusioni: sono in esubero, non ci servono tutti questi medici». Il sequestro di numerose cartelle cliniche e documentazione sanitaria è stato eseguito dai carabinieri del Nas, nei giorni scorsi, presso la casa di Cura San Raffaele di Velletri, di proprietà del gruppo Tosinvest della famiglia Angelucci. L´acquisizione delle cartelle cliniche, secondo quanto si è appreso, riguarda pazienti della struttura riabilitativa ricoverati dal 2006 al 2009. Il provvedimento è stato deciso nell´ambito dell´inchiesta della procura di Velletri per una presunta maxi truffa al sistema sanitario.
(la repubblica 24 giugno 2009)

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