domenica 9 dicembre 2007

Un inferno durato 26 anni. Ricatti sessuali davanti ai figli

Nuovi agghiaccianti particolari nella vicenda di C.D.L., muratore termolese di 43 anni, arrestato per le ripetute violenze fisiche sulla ex moglie. Secondo gli inquirenti che hanno svolto l’indagine, in passato ha tentato di rapire uno dei suoi figli, costretto la compagna a spogliarsi puntando una pistola alla tempia della figlia piccola, rivolto attenzioni morbose verso la suocera. Un comportamento aggressivo che nasce dalle sue ossessioni e da condizioni di degrado sociale ed economico .
Termoli. Non è solo una storia di violenza e di soprusi, ma anche una storia di degrado, di miseria, di ignoranza e di ossessioni mai risolte. E’ la storia del 43enne di Termoli che venerdì mattina - 7 dicembre - dopo anni e anni di abusi nei confronti di quella che oggi è l'ex moglie (i due si erano sposati giovanissimi) è stato arrestato dalla Squadra Mobile per maltrattamenti in famiglia, violenza privata e violenza sessuale. Anni in cui ha cercato in tutti i modi di renderle la vita insopportabile, provando in più occasioni a portarle via i figli, piombando e ripiombando in casa sua – dopo la separazione - con la pretesa di avere dei rapporti sessuali con lei e una volta minacciando addirittura di far del male alla figlioletta se lei non si fosse sottostata ai suoi voleri. Probabilmente è un uomo malato, C.D.L., muratore che vive e lavora a Termoli. Non a caso questo rapporto così aggressivo con le persone e in particolare con i familiari ha radici molto lontane. Già da minorenne ebbe dei problemi con la giustizia per reati di tentata violenza carnale e atti di libidine. In seguitò andò in carcere per il sequestro – a scopo di libidine – di un minore. Poi nel 2001 un nuovo arresto per maltrattamenti in famiglia e tentata violenza sessuale. Attenzioni morbose rivolte non solo all’ex moglie , ma in un’occasione anche alla suocera che riuscì a sottrarsi al tentativo di stupro. Una vita difficile da sempre quella della moglie, con sei figli da crescere e le difficoltà economiche da affrontare tutti i giorni, con un ex marito che non le passava nemmeno un euro per il mantenimento della famiglia. Al punto che qualche tempo fa chiese aiuto ai servizi sociali e fu costretta ad affidare a un istituto i figli più grandi. E’ proprio sui due che ha continuato a tenere con sé tra mille difficoltà, visto che non ha un lavoro, che ruota la triste storia con l’ex coniuge, autorizzato dal giudice a vedere i bambini solo una volta al mese. L’uomo in più occasioni l’ha seguita con l’auto e poi fermata strappandole i bambini e portandoli via. Per anni l’ha ricattata dicendole che solo se avesse continuato a soddisfare i suoi desideri sessuali avrebbe contribuito al sostentamento dei figli. Un uomo – stando all'atto di accusa della Procura di Larino - capace di violenze non solo fisiche, ma psicologiche. Rimane senza spiegazioni il fatto che questa vicenda sia venuta alla luce soltanto adesso. Quello che si sa di certo è che sono stati ventisei anni di terrore, soprusi e mortificazioni provocati dall’uomo con una costanza e una determinazione incomprensibile agli stessi occhi degli inquirenti, che ricostruendo il quadro degli ultimi cinque anni hanno raccolto le numerose denunce fatte al commissariato e alla caserma di Termoli, e hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip su richiesta del pm Arianna Armanini. Delle indagini si è occupata la Sezione specializzata per i reati su donne e minori della Squadra Mobile di Campobasso.
(Pubblicato il 07/12/2007)

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