A scatenarle sono le dichiarazioni del vescovo di Tenerife
Madrid, 28 dic. (Apcom) - Continuano a suscitare polemiche le dichiarazioni del vescovo di Tenerife Bernardo Alvarez, che in un'intervista pubblicata ieri su un quotidiano regionale aveva affermato che ci sono minori che provocano atti di pedofilia, equiparando poi gli abusi sui minori all'omosessualità.
A due giorni dalla grande manifestazione "Per la famiglia cristiana", promossa dalla Conferenza episcopale spagnola, che si terrà domenica a Madrid, il 'Difensore civico dei minori' della regione della capitale, Arturo Canalda, ha definito oggi le dichiarazioni del vescovo una "barbarie".
Secondo Canalda, "alla fine questo è il messaggio che giustifica la pedofilia", mentre la legge spagnola "qualifica come delitto le relazioni sessuali con minori di 13 anni", un limite che il Difensore dei minori vorrebbe elevare fino a 14 anni. "Chiederei un po' più di rigore - ha aggiunto Canalda - e molta attenzione con gli esempi che diamo ai bambini". Da parte sua, la Federazione nazionale di lesbiche, gay, transessuali e bisessuali (Felgtb) ha minacciato oggi di ricorrere alla giustizia contro le dichiarazioni del prelato. "Non consentiremo un solo insulto di più: chiediamo che rettifichi pubblicamente oppure dovrà vedersela con la legge", ha detto un portavoce del gruppo, secondo cui la manifestazione di domenica è un "atto integralista e con volontà di escludere". La Conferenza episcopale spagnola per il momento non ha voluto commentare le affermazioni del vescovo Alvarez.
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