(ANSA) - FERRARA, 5 DIC -
E' accusato di violenza sessuale su dieci bambine
dai tre ai sei anni della scuola materna che gestiva
con la sua parrocchia in provincia di Ferrara.
Per questa accusa, contestata ad un sacerdote
di 60 anni della curia di Bologna, e che ora vive in una
struttura religiosa del Bolognese, il pm Filippo di
Benedetto ha chiesto la condanna a sei anni.
Il pm ha ripercorso per quasi sei ore, nell'udienza tenuta
a porte chiuse, cosi' come tutto il processo, l'intera
vicenda che ha spaccato il paese dove e' nato lo scandalo.
Ha ribadito l'impianto accusatorio seguito fin dai
primi momenti dell'inchiesta, che nel febbraio 2005
porto' all'arresto del sacerdote, voluto dai giudici di
Ferrara, per la sua pericolosita' e la possibilita'
di reiterazione del reato, elementi ribaditi dai giudici
del tribunale del riesame, tanto che il prete e' rimasto
oltre un anno agli arresti domiciliari.
L'inchiesta e' nata dalle segnalazioni-denunce presentate
da tre educatrici, una cuoca e una coordinatrice che poi
hanno perso il lavoro, licenziate in tronco dopo il
passaggio della gestione dalla parrocchia ad una
associazione privata.
Il processo, dopo la requisitoria del pm Di Benedetto, che
prevedeva l'intervento di una delle parti civili, l'avvocato
Claudia Colombo in rappresentanza di una decina di genitori
costituiti, e' stato aggiornato al 23 gennaio, quando
parleranno le altre parti civili. Poi sara' la volta dei
difensori che il 27 febbraio prossimo ribadiranno al tribunale
la totale estraneita' del sacerdote, che sarebbe stato vittima
di una ritorsione da parte delle educatrici della scuola
materna e che per dimostrare la infondatezza delle accuse ha
scelto il dibattimento in aula, evitando qualsiasi scappatoia
giudiziaria.
Le accuse di violenza sessuale sono state mosse da educatrici
e personale dell'asilo e da genitori che hanno assistito ad
episodi ambigui, definiti ''atti di chiara matrice sessuale''
dai giudici precedenti, primo tra tutti il gip Silvia Giorgi
che lo arresto'. Come quello di nascondere caramelle nelle
mutandine di una bambina, l'osservare le bimbe mentre
andavano ed erano in bagno, effusioni discutibili con le piccole,
baci sulla bocca ad una bambina ospitata in canonica con la famiglia.
Al processo sono sfilati 28 testimoni dell'accusa e delle parti
civili, e 10 della difesa anche se ne erano stati ammessi 52.
La sentenza e' prevista per il 19 marzo, dopo quasi due anni
di processo e rallentamenti dovuti al cambio di giudici. (ANSA).
E' accusato di violenza sessuale su dieci bambine
dai tre ai sei anni della scuola materna che gestiva
con la sua parrocchia in provincia di Ferrara.
Per questa accusa, contestata ad un sacerdote
di 60 anni della curia di Bologna, e che ora vive in una
struttura religiosa del Bolognese, il pm Filippo di
Benedetto ha chiesto la condanna a sei anni.
Il pm ha ripercorso per quasi sei ore, nell'udienza tenuta
a porte chiuse, cosi' come tutto il processo, l'intera
vicenda che ha spaccato il paese dove e' nato lo scandalo.
Ha ribadito l'impianto accusatorio seguito fin dai
primi momenti dell'inchiesta, che nel febbraio 2005
porto' all'arresto del sacerdote, voluto dai giudici di
Ferrara, per la sua pericolosita' e la possibilita'
di reiterazione del reato, elementi ribaditi dai giudici
del tribunale del riesame, tanto che il prete e' rimasto
oltre un anno agli arresti domiciliari.
L'inchiesta e' nata dalle segnalazioni-denunce presentate
da tre educatrici, una cuoca e una coordinatrice che poi
hanno perso il lavoro, licenziate in tronco dopo il
passaggio della gestione dalla parrocchia ad una
associazione privata.
Il processo, dopo la requisitoria del pm Di Benedetto, che
prevedeva l'intervento di una delle parti civili, l'avvocato
Claudia Colombo in rappresentanza di una decina di genitori
costituiti, e' stato aggiornato al 23 gennaio, quando
parleranno le altre parti civili. Poi sara' la volta dei
difensori che il 27 febbraio prossimo ribadiranno al tribunale
la totale estraneita' del sacerdote, che sarebbe stato vittima
di una ritorsione da parte delle educatrici della scuola
materna e che per dimostrare la infondatezza delle accuse ha
scelto il dibattimento in aula, evitando qualsiasi scappatoia
giudiziaria.
Le accuse di violenza sessuale sono state mosse da educatrici
e personale dell'asilo e da genitori che hanno assistito ad
episodi ambigui, definiti ''atti di chiara matrice sessuale''
dai giudici precedenti, primo tra tutti il gip Silvia Giorgi
che lo arresto'. Come quello di nascondere caramelle nelle
mutandine di una bambina, l'osservare le bimbe mentre
andavano ed erano in bagno, effusioni discutibili con le piccole,
baci sulla bocca ad una bambina ospitata in canonica con la famiglia.
Al processo sono sfilati 28 testimoni dell'accusa e delle parti
civili, e 10 della difesa anche se ne erano stati ammessi 52.
La sentenza e' prevista per il 19 marzo, dopo quasi due anni
di processo e rallentamenti dovuti al cambio di giudici. (ANSA).
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