Il Giornale 14 dicembre 2007
Una confessione «completamente inventata», decisa davanti alla moglie Rosa, come sembrano confermare le frasi pronunciate in carcere in quei giorni. Quando Rosa diceva «non siamo stati noi», quando manifestava stupore di fronte al riconoscimento di Olindo («ma se tu non sei salito», dirà quella sera Rosa, ndr) e di fronte alla macchia di sangue. «Mi sono inventato tutto - ribadisce ai legali e confermerà in aula - mi era stato detto che mi avrebbero dato l’ergastolo di fronte a prove a mio sfavore che neanche capivo. Io non so perché Frigerio dice di avermi visto, non so perché c’è del sangue sulla macchina. Ma mi era stato detto che, se avessi confessato, tra i vari benefici di legge che mi avrebbero concesso, sarei potuto tornare libero con mia moglie. Ma io sono completamente estraneo ai fatti. Non ho mai fatto del male a nessuno, meno che mai a un bambino».
Se Olindo è loquace, Rosa sembra in preda a un totale caos mentale, dichiarano i suoi legali. Che cosa abbia fatto o che cosa abbia visto quella sera per renderla tanto agitata è ancora tutto da chiarire. E la verità appare sempre più complicata, anche se in troppi sembrano aver già scritto la sentenza.
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