giovedì 9 ottobre 2008

Dalle stalle alle stelle: alcuni soci della cordata Alitalia sono reduci dal disastro rifiuti pagato dai cittadini


Dal Sito: Articolo 21

In Campania 5 inceneritori. Quello di Acerra sarà gestito dall’A2A
di Nello Trocchia

Ogni viaggio del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Napoli aggiunge una perla. Berlusconi, da bravo intrattenitore, disegna il piano rifiuti a puntate. Ogni volta una nuova uscita per tenere acceso il dibattito, ribadendo a microfoni e tv la risoluzione definitiva dell'emergenza. Il disegno del governo è chiaro ed è ben descritto nel decreto legge N.120 del maggio scorso. Con il passare delle settimane si aggiungono nuovi elementi e tutto diventa più chiaro: l'esecutivo prepara la Campania ad una lunga agonia, ad una emergenza interminabile.
Il piano prevede discariche e quattro inceneritori, ora 5 dopo l'ultimo approdo del Presidente spazzino in terra partenopea. Da ultimo, la notizia che il forno di Acerra sarà gestito dall'A2a che si è fiondata sull'affare, visto che l'impianto beneficia degli incentivi Cip6, destinati alle rinnovabili, che solo in Italia premiano anche l'energia prodotta dagli inceneritori.La strategia, dicono gli esperti, è fallimentare ed avrà come unico effetto di rendere eterna l'emergenza. Con questo approfondimento analizziamo le proposte del governo. Serve un altro inceneritore? Chi pagherà l'aggiornamento tecnologico dell'inceneritore di Acerra? Quanto guadagnerà A2a grazie ai Cip6, incentivi che dovrebbero andare alle rinnovabili e ,invece, vanno a chi produce energia bruciando i rifiuti? Come uscirà Impregilo da questa emergenza? Le discariche previste sono sicure, sono a norma? Che fine fanno le ecoballe? E la raccolta differenziata quando parte?Ospiti dello speciale: Nicola Capone, coordinatore dell'Assise Palazzo Marigliano, Franco Ortolani, ordinario di Geologia alla Federico II di Napoli e Tommaso Sodano, già presidente della commissione ambiente del Senato.
Ascolta la prima parte dello speciale realizzato da Nello Trocchia per Econews


Ascolta la terza ed ultima parte dello speciale
Il Quinto inceneritore e la truffa delle ecoballeIl presidente del consiglio ha dichiarato che sorgerà nell'area Nord-Ovest della Campania un quinto inceneritore. "Gli impianti saranno tecnologicamente molto avanzati e in quello di Acerra - ha affermato Berlusconi - ci saranno anche tecnologie aggiuntive che consentiranno di arrivare ad un tasso di inquinamento vicino allo zero". L'ulteriore inceneritore servirà a smaltire le ecoballe( circa 8 milioni) che sono state accumulate fino ad ora. Nicola Capone, coordinatore dell'Assise Palazzo Marigliano, ci spiega l'inutilità del forno e l'impossibilità di bruciare le ecoballe.
Ascolta l'intervista a Nicola Capone sul quinto inceneritore.
Le eco-balle non possono essere bruciate, semplicemente perché non hanno i requisiti previsti dalla legge mancano del potere calorifico necessario. Le eco-balle prodotte dagli impianti ex C.d.r. sono una vera truffa ai danni del contribuente che oggi diventano una vera gallina dalle uova d'oro per chi le brucerà, visti gli incentivi previsti dai Cip6. Bisogna partire da questo assunto per analizzare gli ultimi risvolti della vicenda. Ecoballe, modello di spreco ed inefficienza. Ancora Nicola Capone.
Nicola Capone la fine delle ecoballe e l'inutilità dei C.d.r.

Le ecoballe dovrebbero essere spacchettate e trattate in vagliatori mobili, macchinari esistenti, ad oggi inutilizzati.
Le discariche previste e il disastro annunciatoContinuiamo ad analizzare punto per punto le dichiarazioni e l'impegno del governo sui rifiuti. "Si procede con le discariche di Savignano Irpino e con quella di Sant'Arcangelo Trimonte". Le discariche previste sono 10 dal decreto 120. Per Berlusconi tutto procede per il meglio, le rassicurazioni non mancano. Il premier sottolinea, in più occasioni, che "non c'è alcun motivo per protestare".Il professore Franco Ortolani, ordinario di geologia, alla Federico II di Napoli, ci racconta cosa è accaduto a Sant'Arcangelo ad agosto.
Franco Ortolani.

San'Arcangelo Nota a margine. Il Professore Franco Ortolani veniva definito, nelle intercettazioni dell'inchiesta citata, da Marta Di Gennaro, commissaria vicaria e braccio destro di Guido Bertolaso, un Ortolani qualsiasi dileggiandone il ruolo rappresentandolo come un disturbatore che avrebbe provocato problemi, nel caso di una falsificazione del prodotto da conferire in discarica.
Quello campano, insomma, è un disastro annunciato, ma nessuno paga, nonostante la militarizzazione del territorio. Se protesti vieni denunciato, come successo all'ex sindaco di Marano, in barba alla democrazia, ma se individui una discarica in un sito non idoneo continui a lavorare, anzi continui il disastro. E Chiaiano?
Nessuna motivazione neanche per i cittadini di Chiaiano e Marano che. Il Cavaliere ha infatti sottolineato che non esistono problemi per la salute e che non ci saranno problemi neanche di viabilità per il passaggio degli auto-compattatori nella zona. Chiaiano, "invece di un'orrenda ferita", avrà un parco e non ci saranno "infiltrazioni nelle falde acquifere".

Su questo ortolani è illuminante.
Franco Ortolani su Chiaiano

Un ultimo tassello. I sindaci irpirni che da giorni protestano per la discarica individuata nella loro zona. Il premier ha precisato che, nonostante le proteste dei sindaci irpini, il sito in allestimento nel Formicoso non sarà "smilitarizzato". Nel territorio di Andretta sono ancora in corso delle indagini tecniche.
Franco Ortolani su Andretta
La differenziata impossibile

La soluzione è differenziare i rifiuti, visto che la metà vengono prodotti a Napoli e provincia, bisognerebbe iniziare da lì. Ma la differenziata non s'adda fare.
Franco Ortolani differenziata

La metà dei rifiuti campani è prodotta a Napoli ed in provincia. L'Asia, l'azienda municipalizzata napoletana che dovrebbe avviare la differenziata vede come amministratore delegato Daniele Fortini. Fortini è anche presidente di Federambiente, che ha tra le associate anche A2a che gestirà l'inceneritore di Acerra. Fortini è iscritto a pieno titolo nel partito dei favorevoli all'incenerimento dei rifiuti.
Se, come dicono gli esperti, più differenzi, meno incenerisci e meno guadagni, diciamo che Fortini si trova, parafrasando un proverbio napoletano con due piedi in una scarpa. Ma non basta. Gli incarichi in conflitto non finiscono.
A2a, l'impianto di Acerra ed il regalo all'Impregilo.A vincere la gara per la gestione dell'impianto di Acerra, infatti, è stata la società A2a. Quando il governo Prodi aveva eliminato gli incentivi dei Cip6 sia l'A2a che la Veolia, l'altra concorrente, avevano fatto sapere: " Acerra? Impianto vecchio, non ci sono le condizioni". La realtà è cambiata quando con un decreto lo stesso governo di Romano Prodi ha esteso gli incentivi Cip6 all'impianto di Acerra. Ora la gestione diventa conveniente. L'impianto nato vecchio con tecnologie vetuste deve essere ammodernato, come ha ribadito, lo stesso Berlusconi. Ma a chi tocca e quanto costa ammodernarlo? E Impregilo, responsabile del disastro come uscirà dalla vicenda?
Tommaso SodanoAscoltiamo Tommaso Sodano, ex presidente della commissione ambiente del Senato che chiarisce alcuni punti che lasciano sconcertati. L'A2a guadagnerà, utilizzando gli incentivi Cip6, 100 milioni di euro ogni anno. L'utile dell'azienda lo pagano i cittadini. Non solo. L'Impregilo venderà l'impianto di Acerra al commissariato e non pagherà neanche un euro per ammodernarlo, ma non solo. Tommaso Sodano sostiene che Impregilo potrebbe addirittura vendere le ecoballe che ha prodotto.
In Impregilo ci sono i Gilberto Benetton, i Salvatore Ligresti ed i Marcellino Gavio attraverso la Igli Spa. I tre imprenditori fanno parte della cordata per il rilancio di Alitalia. Dopo il disastro rifiuti decollano. A pagare sono sempre i cittadini. Le bugie hanno le gambe corte, anche se tg e giornali raccontano la bella Napoli senza rifiuti. Una Napoli che non c'è e che con questo piano non ci sarà.

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