lunedì 11 gennaio 2010

Don Luciano Massaferro, la diocesi:"Credono alle fantasie di una ragazzina"

Il sacerdote in cella per pedofilia.
Prete arrestato, la Diocesi contro i pm: credono alle fantasie di una ragazzina
Il sindaco: hanno fatto di don Luciano un mostro. Stasera veglia di preghiera


SAVONA — Alassio non parla d’altro. Il 29 dicembre il parroco don Luciano Massaferro, 44 anni, è stato arrestato con la grave accusa di pedofilia e la comunità lo ha difeso con toni moderati ma ieri, dopo che il gip ha rifiutato la scarcerazione del sacerdote, sulle pagine diocesane dell’«Avvenire» è stato pubblicato un duro atto di accusa contro l’azione dei magistrati.

Curia contro Procura. Non sono stati ascoltati i testi in difesa di don Luciano, è scritto in sintesi, una condanna è già stata emessa senza processo e tutto si basa sulla parola di una ragazzina che potrebbe essersi inventata ogni cosa. La vittima delle molestie, secondo la Procura, è una undicenne, chierichetta di don Luciano, che in un colloquio con gli psicologi dell’ospedale pediatrico Gaslini avrebbe raccontato delle molestie subite dal sacerdote.

I medici hanno segnalato il caso all’autorità. Dopo un mese emezzo di indagini don Luciano è stato arrestato. Ora il foglio della diocesi si scaglia contro la Procura «che ha predisposto il fascicolo delle indagini senza aver ascoltato ad oggi neppure una volta chi del sacerdote potesse conoscere, giorno dopo giorno, non solo la sua crescita spirituale ma anche le ragioni della sua vocazione». «Siamo stati bombardati da più parti — continua l’articolo — come un carosello pubblicitario con la testimonianza di una minore che sembrerebbe provenire da un contesto familiare noto e difficile nel quale spesso, a detta di parecchi esperti della psichiatria infantile, ci si potrebbe convincere che sia vera una pura fantasia. La comunità, infine, stando agli elementi emersi non solo non può condannare il sacerdote ma prega con carità cristiana per lui e per il disagio della minore». La presa di posizione arriva dopo diverse iniziative a sostegno di don Luciano alle quali ha preso parte con un messaggio letto in chiesa anche il vescovo di Imperia e Albenga, monsignor Mario Olivari. E altre manifestazioni di solidarietà sono annunciate, questa sera a Borghetto Santo Spirito si terrà una veglia di preghiera cui hanno aderito anche parroci di Loano e Pietra Ligure.

«Le diocesi — dice don Pompili, direttore dell’ufficio comunicazione della Cei — hanno la loro autonomia ecclesiale e la magistratura ha le competenze giuridiche quindi non interferiamo. La condanna del Vaticano sulla violenza nei confronti di bambini è netta e nota, nello specifico posso solo dire che accuse così gravi vanno provate. Bisogna attendere i tre gradi di giudizio con fiducia nella magistratura, ricordando la presunzione di innocenza».
Ma ad alzare la voce, ad Alassio, non è solo la comunità cristiana. «Hanno fatto di don Luciano un mostro — dice il sindaco (Pdl) Marco Melgrati —, ma un mostro non nasce da un giorno all’altro. Tutto si fonda solo sulle parole di una bambina facilmente suggestionabile. Per sbattere un sacerdote in carcere con un marchio di infamia ci vorrebbe qualcosa di più». Il sindaco concorda con le critiche alla Procura e annuncia: «Abbiamo appena deciso di intitolare una strada a Enzo Tortora e a Edgardo Sogno, vittime di malagiustizia. E chi vuole intendere intenda». Questa settimana l’arresto di don Massaferro sarà sottoposto al Tribunale del riesame.

Erika Dellacasa
corriere della sera 11 gennaio 2010

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