ROMA - Il gup di Potenza, Luigi Barrella, ha rinviato a giudizio per l'ipotesi di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici funzionari Vittorio Emanuele di Savoia. Il Principe venne arrestato su richiesta dell'ex pubblico ministero di Potenza Henry John Woodcook (ora a Napoli) il 16 giugno del 2006 insieme ad altre 12 persone, sei delle quali condotte nel carcere di Potenza (dove venne portato anche il principe) e altrettante ai domiciliari.
Dopo appena sette giorni venne scarcerato per scontare i domiciliari, in una casa di Roma, in cui vi è rimasto fino al 20 luglio, quando il Tribunale del Riesame di Potenza revocò gli arresti disponendo il solo divieto di espatrio, caduto poi il successivo 16 novembre. "Non c'era da aspettarsi altro per una vicenda inspiegabile", ha commentato il Principe dicendosi addolorato ma fiducioso nell'accertamento dei fatti.
romagnaoggi 23 settembre 2009
L'avvocato, profonda delusione e paura
POTENZA- L'avvocato di Vittorio Emanuele di Savoia, Francesco Murgia, ha espresso "una profonda delusione sul piano tecnico" per la sentenza di rinvio a giudizio del principe emessa poco a fa dal gup di Potenza, Luigi Barrella. Parlando con i giornalisti nel Palazzo di giustizia di Potenza, l'avvocato ha aggiunto che "gli elementi eclatanti che deponevano per l'insussistenza di qualsiasi ipotesi di reato, sono stati riversati in maniera ampiamente esaustiva. Sono deluso come avvocato e impaurito come cittadino perché - ha concluso Murgia - si è usata come prova l'aria".
Uno degli altri legali di Vittorio Emanuele, Gianfranco Robilotta, ha aggiunto che ''come avvocati siamo sereni. Rispettiamo la decisione del giudice, anche se non ce l'aspettavamo. Cercheremo di salvare le ragioni che - ha concluso Robilotta - oggi non siamo evidentemente riusciti a rappresentare al Tribunale''
ANSA 23 SETTEMBRE 2009
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