Fratello Raffaella a La Provincia di Como: "Non sono pentiti"
Milano, 5 feb. (Apcom) - Olindo Romano e Rosa Bazzi non sono pentiti: devono essere separati per sempre. E' quanto Giuseppe Castagna, che nella strage di Erba ha perso la madre Paola Galli, la sorella Raffaella e il nipotino Youssef, ha scritto in una lettera al quotidiano "La Provincia di Como". "Martedì scorso - scrive Castagna - ho visto gli assassini di mia madre, di mia sorella, di mio nipote e della signora Valeria, erano a pochi metri da me, ridevano e ci guardavano con aria di sfida, soprattutto lui. Nei loro occhi non ho letto il benchè minimo pentimento".
"Essendo stato chiamato a testimoniare - prosegue la lettera - ho dovuto abbandonare il processo, anche se purtroppo ho avuto modo di leggere l'orrore del racconto del medico legale. Venire a sapere il numero di coltellate che ha ricevuto mia sorella, il modo con cui è stata finita, il fendente portato alla gola del piccolino con torsione ripetuta della lama per aumentarne gli effetti, il fuoco appiccato sul corpo di mia madre ecc., ha fatto andare in frantumi i miei principi morali".
Per Giuseppe Castagna "le loro patetiche vite, ogni loro respiro, ogni irrispettoso sorrisetto, sono un'offesa alle meravigliose vite da loro distrutte". Castagna, che si dice certo di una condanna per i coniugi, afferma che "qualunque sia la pena che riceveranno, non sarà mai abbastanza per quello che hanno fatto". "Non credo nella pena di morte - prosegue - ma la ritengo una liberazione per chi, avendo commesso delle atrocità, ne prende coscienza".
"Ma come pensare - conclude Castagna - che due mostri simili possano un giorno rendersi conto dell'abominio che hanno commesso? Mi auguro che chi dovrà decidere sul loro regime di detenzione terrà conto del desiderio, credo comune, che venga gli venga tolta ogni possibilità di incontrarsi da qui alla fine dei loro giorni".
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