...a Bologna come a Perugia
Nuovi risvolti per l'omicidio
di Gonnella, ma la polizia
brancola ancora nel buio
BOLOGNA (23 nov. 2007)- Conosceva la sua vittima l'assassino di Stefano Gonella, il giovane bergamasco di 26 anni ucciso il 24 settembre 2006, nel suo appartamento in via Passarotti a Bologna.All' epoca la vicenda scosse l'intera città: il ragazzo fu infatti ammazzato con diversi colpi al collo e alla schiena, che non gli lasciarono scampo.Il delitto, finora rimasto insoluto, ricorda per molti versi quello avvenuto di recente a Perugia, in quanto Gonnella frequentava il mondo degli studenti e testimone del delitto fu proprio un ragazzo spagnolo che da pochi giorni ospitava in casa, arrivato in città con il programma Erasmus.Inoltre era risaputo che lo studente avesse una storia con una ragazza inglese, Verity; la quale però è stata scagionata perche è stata appurata la sua lontananza da Bologna il giorno dell'omicidio.
Lo spagnolo sostiene, nella sua testimonianza, di aver visto una notte, Gonnella rientrare con una persona, e dai rumori provvenienti dalla sua stanza aveva supposto che avessero avuto una colluttazione; dice poi di aver sentito la persona andare via.Grazie a tale testimonianza, e a quella di un residente nella zona, che aveva visto una persona con i capelli lunghi buttare nel pattume una borsa nera che apparteneva alla vittima, la polizia elaborò un idenkit.Alla luce di nuovi ritrovamenti però tale identikit è stato modificato ed oggigiorno corrisponde a quello di una persona alta circa un metro e 80, coi capelli lunghi e più o meno coetaneo della vittima.Il magistrato, con la collega Gabriella Tavano contitolare dell'indagine, ha però spiegato che gli elementi scientifici emersi hanno rivelato incongruenze che fanno ritenere agli inquirenti che untestimone non abbia detto tutto ciò che sapeva; è stata mossa l'ipotesi che si potesse trattare di una donna.L'unica cosa certa è che le indagini fanno pensare di essere vicine a una svolta; anche se attualmente dell'omicida la polizia conosce solo il DNA, lasciato sul luogo del delitto, e il 'profilo criminale', grazie anche all'intervento dell'Uacv (unità analisi crimini violenti)."Chi ha ucciso Gonella lo conosceva - ha detto senza volere dare altre spiegazioni il Pm Silverio Piro - e aveva un motivo chiaro per farlo".
BOLOGNA (23 nov. 2007)- Conosceva la sua vittima l'assassino di Stefano Gonella, il giovane bergamasco di 26 anni ucciso il 24 settembre 2006, nel suo appartamento in via Passarotti a Bologna.All' epoca la vicenda scosse l'intera città: il ragazzo fu infatti ammazzato con diversi colpi al collo e alla schiena, che non gli lasciarono scampo.Il delitto, finora rimasto insoluto, ricorda per molti versi quello avvenuto di recente a Perugia, in quanto Gonnella frequentava il mondo degli studenti e testimone del delitto fu proprio un ragazzo spagnolo che da pochi giorni ospitava in casa, arrivato in città con il programma Erasmus.Inoltre era risaputo che lo studente avesse una storia con una ragazza inglese, Verity; la quale però è stata scagionata perche è stata appurata la sua lontananza da Bologna il giorno dell'omicidio.
Lo spagnolo sostiene, nella sua testimonianza, di aver visto una notte, Gonnella rientrare con una persona, e dai rumori provvenienti dalla sua stanza aveva supposto che avessero avuto una colluttazione; dice poi di aver sentito la persona andare via.Grazie a tale testimonianza, e a quella di un residente nella zona, che aveva visto una persona con i capelli lunghi buttare nel pattume una borsa nera che apparteneva alla vittima, la polizia elaborò un idenkit.Alla luce di nuovi ritrovamenti però tale identikit è stato modificato ed oggigiorno corrisponde a quello di una persona alta circa un metro e 80, coi capelli lunghi e più o meno coetaneo della vittima.Il magistrato, con la collega Gabriella Tavano contitolare dell'indagine, ha però spiegato che gli elementi scientifici emersi hanno rivelato incongruenze che fanno ritenere agli inquirenti che untestimone non abbia detto tutto ciò che sapeva; è stata mossa l'ipotesi che si potesse trattare di una donna.L'unica cosa certa è che le indagini fanno pensare di essere vicine a una svolta; anche se attualmente dell'omicida la polizia conosce solo il DNA, lasciato sul luogo del delitto, e il 'profilo criminale', grazie anche all'intervento dell'Uacv (unità analisi crimini violenti)."Chi ha ucciso Gonella lo conosceva - ha detto senza volere dare altre spiegazioni il Pm Silverio Piro - e aveva un motivo chiaro per farlo".
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