Ed oggi entra nel vivo il processo agli accusati di pedofilia a Rignano Flaminio. Ci saranno le maestre, potrebbe esserci una protesta in loro favore, non mancherà il solito rimpallo di veleni.
Nel frattempo la scuola dei presunti abusi ha diversi problemi tra vetri rotti, spessi strati di polvere e molta incuria, tanto dall'aver indotto un gruppo di genitori a scrivere una lettera all'istituto per chiedere di intervenire.
leggi i commenti 30/10/2009 | | Rignano, il sindaco e il fantasma |
Ottavio Coletta racconta la sua città divisa tra colpevolisti e innocentisti | | | FLAVIA AMABILE | | Era fresco di nomina Ottavio Coletta. Aveva conquistato il secondo incarico come sindaco e si sentiva tranquillo, ormai conosceva il suo paese meglio delle sue tasche, amministrarlo sarebbe stata una passeggata. E va bene che nelle sue tasche c’era una tessera di An, ma in quel periodo era molto più difficile prevedere la scomparsa del partito di Fini che il terremoto che stava per abbattersi sulla sua Rignano Flaminio.
Era sindaco dal 2001, il suo paese l’aveva visto esplodere, da 5800 abitanti a 8200. Merito dei romani, tutti innamorati di quel piccolo centro immerso nel verde. Trenta chilometri da Roma, prezzi infinitamente meno cari, la tranquillità di sapere che i problemi della grande capitale non sarebbero arrivati, perché lì ci si conosce tutti. E poi all’improvviso accade qualcosa di incredibile, l’orrore sembra essere proprio dove meno te l’aspetti.
Per capire se quell’orrore sia esistito davvero oggi si aprirà davanti al tribunale di Tivoli la prima udienza di un’inchiesta senza precedenti nel suo genere: centinaia di migliaia di atti depositati, perizie e una consulenza, dichiarazioni e controdichiarazioni. Alla fine forse si riuscirà a sapere se i ventuno bambini della scuola materna «Olga Rovere» hanno subito abusi sessuali come hanno raccontato. E se a commetterli siano stati tre ex-maestre (Patrizia Del Meglio, Silvana Magalotti e Marisa Pucci) un autore tv (Gianfranco Scancarello) e una bidella (Cristina Lunerti).
E’ vero, oppure no? E’ questa la domanda che da tre anni ha cambiato la vita del paese. Lo ha diviso, lacerato, trasformato in un luogo dove si gira per bande. Da una parte gli innocentisti, convinti che i bambini abbiano inventato tutto. Da molto tempo hanno anche un loro riferimento nel governo, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla Famiglia, Carlo Giovanardi. Dall’altra i colpevolisti, persuasi che il paese sia stato per alcuni anni un covo di orchi. In mezzo, un drappello di non schierati, quelli che hanno preferito non prendere posizione e lui, Ottavio Coletta, è il loro modello. «Nessuno - a parte i diretti interessati - può sapere che cosa sia accaduto. Io però sono il sindaco di tutti e voglio rispettare tutti», afferma.
Per rispettare tutti ha persino cambiato idea rispetto a due anni e mezzo fa quando, sull’onda emotiva degli arresti, annunciò che il Comune si sarebbe costituito parte civile. Oggi preferisce attendere: «Vedremo l’evolversi della situazione. Non conosco la verità, aspetteremo che la giustizia faccia il suo corso, e speriamo che lo faccia presto in modo da ricomporre questo paese lacerato».
Non sempre i suoi gesti vengono capiti o accolti bene in paese. L’ultima volta, due settimane fa, quando l’associazione «Verità e Giustizia» che difende le maestre, gli ha chiesto il teatro comunale per un convegno dal titolo «Falsi abusi a Rignano Flaminio». La sera prima qualcuno si è introdotto di nascosto nel teatro e ha riempito di vermi le poltrone. Per disinfestarlo ci sono volute ore ed ore. Intanto i manifesti del convegno venivano coperti di insulti. E una pioggia di polemiche investiva Carlo Giovanardi, anche lui fra i relatori del convegno, presenza che non è piaciuta per nulla a altri politici del centrodestra come Luca Barbareschi o Alessandra Mussolini.
Il sindaco in passato lo ha definito «il terribile fantasma». E’ il sospetto che si è impadronito di tutti ormai: politici, avvocati, ragazzi, studenti, genitori. Inquina ogni dialogo che possa riguardare i bambini o la scuola, fa tendere bene le orecchie ad ogni genitore quando i figli tornano a casa e raccontano qualcosa di un po’ diverso dal solito. Perché c’è qualcosa che non torna secondo i colpevolisti, in tutta questa vicenda. I bambini descrivono luoghi dove non sono mai stati, ma chi abita da queste parti sa che le Rignano in realtà potrebbero essere molte di più. A denunciare di strane gite nei casali spesso con piscina delle campagne dei dintorni sono anche altri bambini: c’è la storia di Alberto nel viterbese, ci sono i bambini di Castelnuovo di Porto e i quattro fratellini di You Tube.
I racconti girano di casa in casa, i sospetti dei colpevolisti aumentano. E il povero sindaco di Rignano sa che dovrà aspettare ancora un bel po’ prima che «il terribile fantasma» si allontani dal suo paese. «Per noi l’inchiesta prima, e gli arresti poi, sono stati un danno di immagine ma anche economico notevole. Venivamo da un periodo di forte espansione, all’improvviso la domanda di case in zona è molto rallentata».
E che cosa fa un sindaco per far ripartire il suo paese? «Prova ad usare il buonsenso. Mantiene un atteggiamento composto, serio, e lo fa con tutti. E poi pensa che, in fondo, nella scuola materna gli alunni sono raddoppiati. E quindi non si può che essere ottimisti e sperare che prima o poi tutto finirà».
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