Yara, un'altra testimonianza: c'erano due uomini in attesa in via Morlotti
Questa volta non si parla vagamente di due uomini che camminavano e parlavano ad alta voce tra loro in via Rampinelli, nei pressi dell'abitazione della famiglia Gambirasio. Una donna ascoltata dagli inquirenti, quindi una testimone di cui non si era mai venuti a conoscenza, ha riferito che la sera del 26 novembre, attorno alle 18, due uomini sospetti sostavano in via Morlotti, a pochi metri dallo stop di via Rampinelli. Per gli investigatori della polizia, si tratta di una conferma: è infatti consolidata la convinzione che Yara possa essere stata rapita proprio lì, in via Morlotti, in quel breve tratto di strada dove la polizia scientifica già a fine dicembre aveva effettuato alcuni rilievi dettagliati, senza riuscire a individuare prove e indizi utili.
Via Morlotti, poco prima dell’intersezione con via Rampinelli, è caratterizzata anche da una stradina interna (clicca sulla foto) , dove ci sono alcune abitazioni. La donna usciva con l’auto proprio da quella stradina, attorno alle 18 del 26 novembre. A quell’ora Yara era in palestra, con le amiche e le istruttrici di ginnastica ritmica. Immettendosi su via Morlotti la testimone ha illuminato con i fari della sua auto altre due vetture, sul lato opposto della carreggiata (quello che costeggia la siepe del centro sportivo), uno di colore bianco e l’altro più scuro, forse rosso. In quell’istante – sempre secondo la testimonianza - da uno dei due veicoli è sceso un uomo, con il bavero del giubbotto che gli copriva quasi metà del viso. La persona sospetta si è recata fino al finestrino della seconda auto, raggiungendo l’altro conducente.
Due individui sconosciuti, secondo la testimone, che conosce bene la zona . La donna ha probabilmente parlato con gli inquirenti già a gennaio. La sua testimonianza è stata sempre ritenuta attendibile, anche se, a quanto pare, non ha mai portato a risultati utili. Parlare di due uomini e di due auto, una delle quali forse rossa, fa ripensare alla prima testimonianza, finita però nel dimenticatoio: quella di Enrico Tironi, che aveva parlato di un’auto rossa e di due uomini che parlavano con Yara.
Via Morlotti, poco prima dell’intersezione con via Rampinelli, è caratterizzata anche da una stradina interna (clicca sulla foto) , dove ci sono alcune abitazioni. La donna usciva con l’auto proprio da quella stradina, attorno alle 18 del 26 novembre. A quell’ora Yara era in palestra, con le amiche e le istruttrici di ginnastica ritmica. Immettendosi su via Morlotti la testimone ha illuminato con i fari della sua auto altre due vetture, sul lato opposto della carreggiata (quello che costeggia la siepe del centro sportivo), uno di colore bianco e l’altro più scuro, forse rosso. In quell’istante – sempre secondo la testimonianza - da uno dei due veicoli è sceso un uomo, con il bavero del giubbotto che gli copriva quasi metà del viso. La persona sospetta si è recata fino al finestrino della seconda auto, raggiungendo l’altro conducente.
Due individui sconosciuti, secondo la testimone, che conosce bene la zona . La donna ha probabilmente parlato con gli inquirenti già a gennaio. La sua testimonianza è stata sempre ritenuta attendibile, anche se, a quanto pare, non ha mai portato a risultati utili. Parlare di due uomini e di due auto, una delle quali forse rossa, fa ripensare alla prima testimonianza, finita però nel dimenticatoio: quella di Enrico Tironi, che aveva parlato di un’auto rossa e di due uomini che parlavano con Yara.
A. D. L.
redazione@bergamonews.it
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