lunedì 30 maggio 2011
ARRESTO COSIMA SERRANO, INTERVISTA A ROBERTA BRUZZONE
Aggiornamento 30 maggio: Cosima si è avvalsa della facoltà di non rispondere
"Se cade la madre crolla anche la figlia" Sabrina e Cosima dal Gip
di MIMMO MAZZA
TARANTO - «L'arresto di Cosima Misseri è un'evoluzione che non mi sorprende: credo fermamente che ci stiamo avvicinando alla chiusura delle indagini». La criminologa Roberta Bruzzone, consulente di Michele Misseri dal 2 novembre al 4 febbraio, commenta con la Gazzetta gli ultimi sviluppi dell’inchiesta sull’omicidio di Sarah Scazzi, sviluppi che la riguardano anche direttamente visto che nell’ultima ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Martino Rosati si fa riferimento proprio al suo ruolo.
Sono state Sabrina e Cosima a uccidere Sarah? Io ritengo che Sabrina Misseri sia la materiale esecutrice dell’omicidio, il ruolo di Cosima si sta invece definendo. Non dimentichiamo che Cosima è l’elemento che sostiene l’alibi di Sabrina, caduta Cosima, cade tutto. Sabrina era ossessionata dalla gelosia per la cugina, più bella e più magra, e aveva un incubo, che emerge con forza dall’ultimo provvedimento giudiziario: diventare come la madre.
E Michele Misseri, invece, che ruolo ha avuto? L’ho sentito con le mie orecchie parlare durante l’incidente probatorio, perdersi in tantissime incertezze su quello che è accaduto prima della soppressione del cadavere, nella quale invece ha avuto un ruolo attivo. Era chiaro che stava disperatamente tentando di proteggere sua moglie.
La criminologa Roberta Bruzzone, responsabile della Eppure dagli sms tra Sabrina e Ivano emerge un rapporto molto conflittuale tra Michele e la moglie: perché proteggerla? Non dimentichiamoci che stiamo parlando di una famiglia a matrice contadina, che ha realizzato tutto quello che ha, a prezzo di grandi sacrifici. Probabilmente per Michele, al di là dei rapporti personali, Cosima fuori dal carcere rappresentava la garanzia che c’era qualcuno che si occupava di continuare a gestire il patrimonio di famiglia, ci poteva essere in quell’atteggiamento una logica familiare.
E perché invece accusare Sabrina, la figlia prediletta? Michele Misseri non è quello che avete conosciuto negli ultimi tre mesi, quello delle lettere strampalate, frutto di una strategia che ovviamente non gli appartiene. Il Michele vero è quello del 5 ottobre, quando, intercettato da una cimice piazzata nella sua autovettura, decide di raccontare tutta la verità. Io l’ho visto accusare la figlia, ho sentito il gip Martino Rosati, magistrato serio, preparato ed equilibrato, chiedergli più volte durante l’incidente probatorio se si rendeva conto delle parole che diceva contro Sabrina, e ho visto il volto di Michele riempirsi di lacrime. Gli si è spezzato il cuore.
Cosa risponde a chi accusa lei e l’avvocato Galoppa di aver condizionato Michele? Risponderemo nelle sedi opportune a tutti i salottieri seriali che continuano a collezionare castronerie che non stanno né in cielo, né in terra. Non ne posso più di sentirmi infangare, da parte di chi, poi, non ha mai preso parte ad una simile azione investigativa e che ha come obiettivo ormai evidente non giungere alla verità. Sarah deve avere giustizia, invece continuiamo ad assistere in tv a spettacoli osceni. Vorrei sapere come fa a criticarmi l’ex comandante del Ris, addirittura sostenendo di aver lavorato in maniera disonesta, quando invece i primi consulenti di Sabrina sono stati Cinzia Gimelli e Enrico Risso, suoi stretti collaboratori, vorrei capire perché Garofano non spiega alla famiglia Scazzi come mai si è verificata questa strana coincidenza? Come mai ci sono queste logiche? Voglio ricordare che io incontro Michele Misseri per la prima volta in il 5 novembre, la figlia è in carcere dal 15 ottobre, c’è già una situazione ben delineata, in qualche modo si stava sgretolando il patto familistico. In quel periodo, Cosima non andava a trovare il marito, diceva anzi di non volerlo più vedere. Era dunque un Michele Misseri scevro da influenze esterne, non quello di oggi manipolabile, praticamente una banderuola. Poi, parliamoci chiaro: sappiamo già qual è il copione del prossimo interrogatorio di Michele Misseri, gli faranno dire che siamo stati io e Galoppa a influenzarlo, a convincerlo a raccontare, auto-accusandosi dell’omicidio, l’ennesima infamia.
Michele Misseri presto potrebbe lasciare il carcere: che vita lo aspetta? Michele Misseri ha una ottima immagine sociale, lui non ha niente da temere uscendo dal carcere. Però ha sempre manifestato intenzioni suicide, è un soggetto che andrà aiutato, perché oggi è un uomo molto fragile.
http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2011/05/30/515054-omicidio_melania.shtml
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento