Italiana uccisa in Spagna, 'El Gordo' potrebbe tornare libero
L'allarme arriva dal legale e dai familiari della giovane padovana Federica Squarise, uccisa nel 2008 a Lloret de Mar. L'assassino reoconfesso potrebbe essere liberato per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva
Padova, 17 gennaio 2010 - Victor Diaz Silva, l’uruguaiano reoconfesso del delitto della giovane padovana Federica Squarise, uccisa nel 2008 a Lloret de Mar, potrebbe essere liberato per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva: l’allarme dei familiari e del loro legale Agnese Usai arriva a un anno e mezzo dall’omicidio della 23enne originaria di San Giorgio Delle Pertiche.
È il 27 giugno quando la ragazza, insieme a all’amica Stefania Perin, anche lei padovana, parte per una vacanza a Lloret de Mar, ‘capitale' della movida della Costa Brava. Il 30 giugno Federica e Stefania partecipano a una festa in un locale insieme a una quindicina di ragazzi sudamericani. Stefania a un certo punto si allontana. Federica continua la serata con Victor, un 30enne uruguayano, noto con il soprannome di ‘El Gordo', ‘il Grasso' in castigliano. Prima al pub n’Beach and friends’, poi alla discoteca Yates, dove i due sarebbero stati visti per l’ultima volta insieme.
Secondo il racconto dell’uruguayano, sottoposto all’esame del Dna, lui e Federica si sarebbero separati alle cinque del mattino e lei si sarebbe avviata da sola verso l’albergo ‘Flamingò, distante circa 150 metri dalla discoteca.
L’1 luglio, alle sei del mattino, Stefania torna in albergo e trova le chiavi ancora in portineria: Federica non è rientrata. A quel punto si preoccupa e dà l’allarme. Partono le indagini dei Mossos d’Esquadra ma della giovane italiana non c’è traccia. Le telecamere fuori dal locale non aiutano gli investigatori, perchè non hanno nastro e non registrano. Ma, in mano alla locale Squadra Mobile, ci sarebbero altri nastri: quelli delle telecamere all’angolo della Avenida Just Marles, dove si trova anche l’hotel ‘Flamingo'.
Intanto, il direttore centrale della Polizia Criminale italiana, il prefetto Nicola Cavaliere, dà disposizioni affinchè l’ufficiale italiano di collegamento Interpol raggiunga la zona delle ricerche al fine di collaborare con la polizia catalana e faccia da collegamento con le forze di polizia italiane, e in particolare con la Questura di Padova.
La polizia interroga Victor, che il 5 luglio viene letteralmente messo sotto torchio. Intanto, Stefania Perin rientra in Italia, mentre Victor si sottopone volontariamente all’esame del Dna e la polizia catalana si mette sulle tracce di un ragazzo tedesco di cui si sa poco o nulla: a destare sospetto negli investigatori, che comunque non iscrivono nessuno nel registro degli indagati, è la circostanza che il giovane tedesco sarebbe tornato in patria proprio il giorno dopo la scomparsa di Federica.
Ma intanto arriva la svolta. Gli investigatori spagnoli concentrano le ricerche in un parco pubblico, da tempo in completo stato di abbandono, di Lloret del Mar: è lì che alcuni testimoni dicono di aver avvistato un corpo di donna, nudo e in avanzato stato di decomposizione.
Il parco sorge davanti alla facciata di un vecchio edificio conosciuto a Lloret de Mar col nome di ‘Can Zaragozà. Si tratta di un ex albergo che oggi ospita gli uffici comunali del Servizio per il patrimonio culturale. Il vecchio albergo si trova a soli 10 minuti a piedi dalla Riera, la zona della ‘movidà notturna della località balneare, dove Federica è stata vista per l’ultima volta. Il vecchio giardino del ‘Can Zaragoza' è inoltre abbastanza vicino all’hotel Flamingo. A far ritenere plausibile che il corpo trovato nel parco sia quello di Federica sono alcuni particolari.
Sul cadavere sono presenti dei tatuaggi. Anche Federica ne ha alcuni. In particolare, a richiamare l’attenzione della polizia è un tatuaggio, che genericamente gli investigatori spiegano sia presente "su una gamba". Federica porta tatuate tre stelle dietro l’orecchio e un fiore sul piede. Il cadavere, inoltre, apparterrebbe ad una donna dall’apparente età di 20-25 anni.
Bisogna attendere la conferma degli esami ufficiali ma poi arriva la tragica conferma: la giovane trovata morta è proprio la ragazza italiana.
Mentre in Italia familiari e amici della giovane si stringono intorno ai genitori di Federica, in Spagna proseguono le indagini. E il cerchio si stringe intorno a Victor, sospettato del delitto. Il ragazzo si rende irreperibile ma, anche grazie alla segnalazione di alcuni amici de ‘El gordo', l’uruguaiano viene fermato a Tarragona, 200 km da Lloret del Mar. Non oppone resistenza e poi confessa il delitto.
L’11 luglio il giudice del tribunale spagnolo di Blanes, Maria Teresa Ferrer, dispone il provvedimento di reclusione senza il beneficio della condizionale per Victor. Il 28enne barman deve rispondere a due pesantissimi capi di imputazione: omicidio volontario e aggressione a sfondo sessuale. Intanto il 17 luglio la salma di Federica rientra in Italia, per la celebrazione dei funerali nel duomo di San Giorgio delle Pertiche.
L’on Antonio De Poli (Udc) chiede al governo italiano di intervenire presso le autorita’ spagnole per evitare che l’uruguaiano Victor Diaz Silva Santiago, reo confesso dell’omicidio della giovane Federica Squarise, venga rimesso in liberta’ per decorrenza dei termini di carcerazione preventiva. La giovane padovana, 21 anni, venne uccisa il 30 giugno 2008 a Loret de Mar, in Spagna.
‘’Non si puo’ lasciare impunito un crimine cosi efferato. Giustizia deve essere fatta’’ afferma De Poli, commentando la notizia del rischio di scarcerazione per ‘El Gordo’ - com’e’ soprannominato l’imputato - diffusa ieri dall’avvocato della famiglia Squarise, Agnese Usai.
‘’Il nostro Governo - aggiunge De Poli in un’interrogazione al ministro degli esteri, Frattini - deve intervenire affinche’ il ‘Gordo’ non sia lasciato in liberta’ rischiando cosi’ di non vedere risolto il processo dell’omicidio di Federica’’. ‘’Speriamo che la giustizia faccia al piu’ presto il suo corso. Alla famiglia Squarise - conclude l’esponente dell’Udc - invio tutto il mio sostegno e la mia disponibilita’’’.
‘’Rischiamo che la tragedia di Federica venga dimenticata perche’ i ‘pesci piccoli’ non li guarda nessuno’’. Cosi’ parla ‘’sconfortato’’ il papa’ di Federica Squarise, la ragazza padovana uccisa quasi due anni fa in Spagna, il cui assassino reo confesso rischia tra poco di uscire dal carcere per decorrenza dei termini. ‘’Se fosse stata la figlia di qualche politico importante - aggiunge Ruggero Squarise - penso che il nostro governo si sarebbe mosso di piu’ nei confronti di quello spagnolo’’.
Il processo contro l’unico imputato, l’uruguaiano Victor Diaz Silva Santiago, detto ‘El Gordo’, non e’ ancora iniziato perche’ il Tribunale Supremo in Spagna deve stabilire se tale tipologia di reati debba essere giudicata da un un collegio di giudici togati, quindi professionisti, o da uno di giudici onorari. Se non interverra’ un provvedimento di proroga dei termini cautelari ‘El Gordo’, che ha confessato di aver violentato e ucciso la ragazza, a luglio potrebbe tornare libero. ‘’A questo punto - prosegue il papa’ di Federica - spero soprattutto che lo tengano dentro in carcere’’.
quotidiano.net 17 gennaio 2010
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