Cogne, in tribunale il medico piange ricordando Samuele
Ieri in aula, una nuova udienza sul caso Cogne. A essere presente, questa volta, il medico Ada Satragni, la prima che il 30 gennaio 2002 prestò soccorso al piccolo Samuele.
Ancora una volta si sono ricordati i tristi momenti di quel drammatico episodio. Il medico, tra le lacrime, ha raccontato dicendo: “Quella mattina Annamaria Franzoni non capiva cosa fosse successo, si trovava di fronte a un evento assolutamente inspiegabile che aveva riferito a una patologia e anch'io non avevo preso in considerazione l'ipotesi dell'omicidio. Mi chiedeva cosa stava succedendo a Samuele, cosa avesse il bambino, perchè fosse cosi' pallido. Io le chiesi se era caduto o se aveva preso un colpo, ma lei mi disse che non era accaduto niente di simile”, confessa il medico tra le lacrime.
E ancora, la Satragni ha riportato alla memoria il momento più difficile:dover dire alla mamma che il suo piccolo era morto. L’ha abbracciata forte e dicendole la drammatica notizia, la Franzoni ha avuto un mancamento. Poi si è messa ad urlare a Stefano che il suo fratellino era deceduto. Un drammatico momento non c’è che dire: una famiglia che in un secondo è precipitata dalla gioia nel buio più torrido.
Un buio che ancora oggi non vuole andare via. Da quel momento per AnnaMaria Franzoni è iniziato un difficile percorso: dopo la morte del piccolo, è stata accusata di omicidio e al momento sta scontando la pena di 16 anni nel carcere di Bologna.
Tuttavia, ancora non è ben chiaro con cosa e come si sia svolto il tutto. E come se non bastasse, anche in quest’ultima udienza non sono emersi altri dettagli sorprendenti . A tal proposito è stata aggiornata al 3 marzo
Elisabetta Paladini
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