nella chiavetta Usb di Chiara Poggi
Perizia di parte civile getta nuove ombre su Alberto Stasi. La vittima aveva salvato anche un servizio sui casi irrisolti
ROMA (5 ottobre) - Secondo una perizia di parte civile della famiglia Poggi, la chiavetta Usb della giovane Chiara, uccisa il 13 agosto di due anni fa, conteneva un articolo su alcuni omicidi e una serie di file in formato pdf che riguardano i pedofili. Un nuovo mistero, quindi, che apre nuovi interrogativi nell'intricata vicenda del giallo di Garlasco (Pavia). Soprattutto in considerazione del fatto che Chiara copiò i file sulla chiavetta solo pochi mesi prima di venire uccisa. La famiglia Poggi si è costituita parte civile nel processo contro l'unico imputato, il fidanzato della ragazza, Alberto Stasi, per la doppia accusa di omicidio e detenzione di file pedopornografici, e che alcuni giorni fa ha visto la sua posizione nettamente alleggerita dalla perizia medico-legale e da quella tecnica sulle suole delle sue scarpe. Ora la nuova perizia torna a far allungare ombre sull'imputato.
La perizia e gli interrogativi. Perchè Chiara avrebbe dovuto scaricare sulla sua chiavetta un file sui delitti irrisolti? Forse si sentiva minacciata? E, se sì, da chi? La consulenza informatica della parte civile consta di 128 pagine depositate il 30 settembre scorso, già inserite nella perizia che gli esperti nominati dal Tribunale dovranno a loro volta consegnare entro domani al gup Stefano Vitelli. Se per la parte civile non è stato possibile ricostruire con esattezza cosa Chiara vide sul computer del fidanzato tra le 21,59 e le 22,10 del 12 agosto, la sera prima di essere uccisa nella sua villetta di via Pascoli, (ora in cui lui stesso ha sempre dichiarato di essersi allontanato da casa Poggi per andare a chiudere il cane), è certo cosa la ragazza salvò sulla chiavetta tra il 17 marzo e il 24 maggio precedenti.
Il primo articolo nella chiavetta è sugli "Omicidi senza colpevoli". Poi i file archiviati come "pedofilia 1, 2 e 3". Pdf che riportano sempre articoli di giornale: «Chi sono davvero i pedofili? Sono vittime di una patologia dell'istinto o di una devianza psicosociale?». Tutti file tratti da Internet. L'attenzione dell'accusa è puntata su nove file: cinque sull'anoressia e sul disturbo di "estrema dipendenza reciproca", tre (tutti pdf scaricati dalla pagina online di un settimanale) sulla pedofilia e in particolare sul profilo del pedofilo, e l'ultimo, pubblicato da Repubblica, sui cold case, i cosiddetti casi freddi: «Oggi basta una particella infinitesimale di sangue, sudore o pelle per tracciare il Dna di qualcuno che è stato a contatto con chi ha fatto una fine violenta. Qualcuno che poi (...) dovrà spiegare che ci faceva in quel posto a quell'ora. (...) Qualcuno che resterà un semplice sospettato o, sperano i detective, verrà spintonato in cella, a scontare una meritata condanna per omicidio».
Il messaggero 6 ottobre 2009
tag: chiara poggi, Garlasco, Stasi, perizia pc chiara, file pedopornografici, casi irrisolti, cronaca
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