(m.pv.) Una lettera scritta di suo pugno in carcere. Uno sfogo, contro i due imputati, ma anche sulla situazione vissuta in questi giorni di udienze, in attesa di tornare in aula come testimone presumibilmente tra poco meno di un mese. Azouz Marzouk ha consegnato lo scritto nelle mani del suo avvocato, Roberto Tropenscovino, che ieri è andato a fargli visita nel carcere di Vigevano dove il marito di Raffaella Castagna, nonché papà del piccolo Youssef, è rinchiuso con l'accusa di spaccio di droga.Azouz non ha gradito il comportamento di Olindo e Rosa in gabbia, le eccessive (a suo avviso) smancerie, e ne ha dato ampi segni nell'udienza di mercoledì scorso, facendosi cogliere in atteggiamenti di palese nervosismo.Ma il tunisino non può parlare, sfogarsi, dire quello che pensa, circondato dalla polizia penitenziaria. Così non ha trovato altra via che impugnare una penna e scrivere una lettera di sfogo, per liberarsi. Scritto che è ora nelle mani del suo avvocato. Che domani potrebbe rivelarne il contenuto.
Il Corriere di Como 3 febbraio 2008
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