Angelo Izzo ha sposato la giornalista Donatella Papi nel carcere di Velletri. "Sono felice di iniziare una nuova vita con Donatella, questo è per me un importante momento di cambiamento" dice lo sposo al suo avvocato, Filomena Fusco. Ma sono ben pochi i sorrisi che accompagnano il "sì" dell'autore del terribile massacro del Circeo, macchiatosi ancora di sangue nell'aprile 2005, quando in regime di semi-libertà uccise in una villetta di Ferrazzano (Campobasso) Maria Carmela Linciano e sua figlia Valentina Maiorano, 14 anni, seppellendo i corpi nel giardino dell'abitazione.
Auguri all'arsenico all'indirizzo degli sposi giungono da Letizia Lopez, sorella di Rosaria, seviziata a morte da Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira nella villetta del Circeo a metà anni Settanta, quando la sola Donatella Colasanti si salvò fingendosi morta. "Mia sorella direbbe: povera Papi la farà fuori sicuramente. E non ci sono dubbi, ma del resto ognuno sceglie come morire e lei evidentemente vuole morire tra le braccia di Izzo. A meno che non lo uccida lei per difendersi”.
"Che oggi si siano sposati non mi interessa nulla – prosegue Letizia Lopez - chiunque è padrone della propria vita. Ma la Papi non deve offendere le vittime che non si possono più difendere: mia sorella, Donatella, Maria Carmela e Valentina. La Papi non può permettersi di dire che Izzo è innocente. Ci sono stati dei processi, è stato condannato e lui ha anche ammesso di averle uccise. Quindi la Papi non può dire cose false, fantasiose e soprattutto vergognose".
"Sono seriamente preoccupata per il figlio della Papi – conclude la Lopez -. Spero che il padre protegga questo giovane da Izzo, anche perchè la Papi sembra una persona malata. Se si osservano con attenzione, Izzo e Papi si somigliano, sembrano fratello e sorella. Speriamo che stavolta sia una donna ad ammazzare Izzo. Ma io non voglio che muoia, io voglio che soffra, come me, su questa terra".
Nel giorno delle nozze, Donatella Papi distribuisce parole di felicità che allontanano l'incubo paventato da Letizia Lopez. "Ho sposato l'uomo che amavo da sempre – dice la giornalista -. Lui ha detto sì alla donna che lo aspettava da tutta una vita. E' stato un vero matrimonio d'amore". Capelli biondi raccolti sulla nuca, la Papi ha indossato per l'occasione un abito di seta rosa cipria e un soprabito bianco, scarpe decoltè nere e borsa in tinta. Da adesso potrà vedere suo marito secondo orari prestabiliti, ma è pronta a chiedere una vita migliore.
"Con Angelo ci siamo conosciuti giovanissimi, oltre 35 anni fa – ricorda la giornalista -, abitavamo nello stesso quartiere. Angelo è uomo con un enorme patrimonio spirituale, è dotato di un autentico codice sentimentale, che ha alle spalle una grave situazione, ma non per questo non ha il diritto di sposarsi. In Italia oggi ci sono tanti detenuti che seguono lunghi cammini di riabilitazione. Dobbiamo assicurare loro il diritto a vivere bene, se vogliamo una società più sicura...".
Al clima di festa non si unisce il legale Filomena Fusco, che si è rifiutata di fare da testimone al rito e non nasconde tutte le sue perplessità sul matrimonio del suo assistito. "Izzo di fronte alla legge è una persona capace di intendere e di volere, quindi può anche contrarre matrimonio – dice l’avvocato -. Io però ho le mie riserve in merito e in passato ci siamo battuti perché venisse accertato il suo stato di salute”. Quanto al legame tra Izzo e la moglie, l'avvocato dice di non conoscere “le vere motivazioni della Papi, non posso escludere si tratti di un gesto umanitario, di una persona che vuole stare dalla parte degli ultimi. Ma possono esserci altre ragioni che in questo momenti mi sfuggono o che mi voglio far sfuggire".
(10 marzo 2010)
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