Il giudice revoca la misura dell’obbligo di firma. Lo scrittore attende adesso la chiusura indagini
Fine di un incubo: Giuliano Soria
è un uomo libero
TORINO 06/08/2009 - Da lunedì scorso Giuliano Soria è di nuovo un uomo libero. Il giudice per le indagini preliminari Silvia Salvadori ha infatti accolto la richiesta pre sentata dall’avvocato difensore Roberto Piacentino e revocato all’ex patron del Premio Grin zane Cavour la misura dell’ob bligo di firma presso il com missariato di polizia di via Ver di. Dopo tre mesi passati in galera e un altro mese e mezzo trascorso nella propria abita zione di via Montebello (ma con l’obbligo di presentarsi quasi ogni giorno presso il commissariato Centro), adesso il professore non ha più vincoli né divieti. È a tutti gli effetti un uomo libero, dovrà solo atten dere la chiusura delle indagini preliminari dell’inchiesta giu diziaria che ha travolto lui e il fratello Angelo. Indagini che con tutta probabilità verranno chiuse a settembre dai due so stituti procuratori Valerio Lon gi e Stefano Demontis.Le accuse mosse a Soria dai due magistrati sono quelle di malversazione ai danni dello Stato e violenza sessuale. Era stato il maggiordomo persona le del professore, il giovanissi mo Natish, a denunciare in procura l’ex patron del Grinza ne Cavour. Il ragazzo, origina rio delle Mauritius, aveva rac contato di aver subito in diver se occasioni attenzioni “parti colari” da parte dell’uomo. Aveva raccontato, Natish, di essere rimasto vittima di mole stie sessuali. Molestie che lui, però, aveva prontamente ripre so e registrato con un telefoni no. Quelle immagini erano sta te poi consegnate in procura e avevano consentito alla magi stratura di aprire un fascicolo a carico di Giuliano Soria. Un fascicolo per violenza sessuale. Ma accanto al reato di violenza sessuale era poi comparso an che quello di malversazione ai danni dello Stato. Si legge, nel le carte dei pm, che Soria avrebbe fatto un uso privato e illecito di una parte dei fondi destinati alla fondazione che presiedeva.
L’accusa di mal versazione riguarda l’utilizzo a scopi personali di 915mila eu ro di finanziamenti pubblici. Sarebbero quattro, in particola re, gli episodi contestati dalla magistratura: l’acquisto di un’abitazione in via Montebel lo, la ristrutturazione di alloggi a Ospedaletti e Parigi, i lavori compiuti nel castello di Costi gliole d’Asti.
Ma non finisce qui, almeno per la famiglia Soria. Perché in car cere viene trasferito anche An gelo, fratello di Giuliano. Per l’ex responsabile della comu nicazione istituzionale della Regione Piemonte le porte del le Vallette si spalancano la sera del 17 aprile scorso. Angelo è accusato di concorso in pecula to per una cifra di circa 400 mila euro. Secondo la procura di Torino, agendo nella sua ve ste di pubblico ufficiale Angelo Soria si sarebbe appropriato di 400 mila euro «disponendo di tale importo in più soluzioni, adottando undici determina zioni di spesa, senza alcuna ragionevole giustificazione, in favore di private associazioni che, seppure formalmente pre siedute da terze persone, erano in realtà gestite in via esclusiva dal fratello Giuliano che richie deva le erogazioni patrimonia li che Angelo Soria puntual mente disponeva in suo favore, per iniziative cui in realtà le associazioni richiedenti erano del tutto estranee». Neppure una settimana fa, ad Angelo Soria è stata revocata la misura degli arresti domiciliari. Misu ra sostituita con l’obbligo di dimora nei comuni di Asti e di Portacomaro, dove l’ex funzio nario regionale risiede da an ni.
Giovanni Falconieri
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